Narsète (gr. Ναρσῆς, lat. Narses). - Generale dell'Impero d'Oriente (m. Roma568 d. C.); successivamente comes sacri cubiculi e prefetto del tesoro, contribuì a domare (532) una ribellione scoppiata a Costantinopoli contro Giustiniano; poi (538) fu inviato in Italia, con un corpo di rinforzo, probabilmente con il compito di sorvegliare Belisario, impegnato nella guerra contro i Goti. Comandò la grande spedizione del 551, ancora contro i Goti: dalla Dalmazia, via terra, giunse a Ravenna, attaccò Totila a Tagina (presso l'od. Gualdo Tadino) e lo batté (552). Sbaragliò alle falde del Monte Lattaro tre schiere di Goti guidati da Teia (553). Nel 555, con la caduta di Conza e la distruzione di un esercito di Alemanni, la dominazione gotica in Italia era finita. Nominato patrizio, si occupò del riordinamento amministrativo dell'Italia e della riparazione dei danni causati dalla guerra. Morì alla vigilia dell'invasione dei Longobardi, che una leggenda vorrebbe da lui chiamati in Italia per vendicarsi del nuovo imperatore Giustino che l'avrebbe destituito.
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 77 (2012)
– Nacque nel 475-476, originario dell’Armenia persiana.
In età non precisata, ma probabilmente molto giovane, andò a vivere nel palazzo imperiale di Costantinopoli. A corte percorse una brillante carriera come dignitario eunuco passando per le funzioni di cubicularius, sacellarius et primicerius sacri ...
Generale bizantino (m. Roma 570 d.C. ca.). Contribuì a domare una ribellione scoppiata a Costantinopoli contro Giustiniano (532). Nel 538 fu inviato in Italia con un corpo di rinforzo a Belisario, impegnato nella guerra contro i goti. Nel 550, caduto in disgrazia Belisario, Narsete comandò la spedizione ...