PARK, Mungo

Enciclopedia Italiana (1935)

PARK, Mungo

Attilio Mori

Esploratore fra i maggiori che annovera la storia della moderna scoperta dell'Africa. Nato a Foushiels nella contea di Selkirk (Scozia) il 20 settembre 1771, studiò medicina e attratto dall'amore dei viaggi in lontani paesi si recò a Sumatra dove visse per qualche tempo. La notizia della morte del maggiore D. Houghton perito nel suo tentativo di raggiungere il Niger dalla Gambia, lo indusse a rimpatriare e a mettersi a disposizione della Società africana di Londra per riprenderne il disegno. Accettata la sua offerta il P. s'imbarcò nel 1795 per la Gambia e rimase per qualche tempo a Pisania per prendere pratica delle lingue e dei costumi in uso nei territorî interni. Iniziato poi il suo viaggio verso oriente attraverso il reame di Bondu penetra nella valle del Senegal e compiendo giri tortuosi per evitare popolazioni ostili riesce a raggiungere il 21 luglio il corso del Niger. Superando difficoltà d'ogni genere e sottraendosi alla cattura subita, discende il fiume sino a Segu, capitale del Bambara, spingendosi poi sino a Silla. Le ampie informazioni attinte dagl'indigeni portano nuova luce sul problema del corso del Niger; onde non volendo compromettere i buoni risultati conseguiti da questa sua prima impresa, retrocedette e per la via della Gambia fece ritorno in Inghilterra ove pubblicò la relazione del viaggio e delle osservazioni scientifiche eseguite, relazione che suscitò il maggiore interesse ed ebbe grande popolarità anche per la parte assai larga fatta ai casi drammatici del suo viaggio. Ai primi del 1805, risoluto a riprendere l'impresa interrotta, faceva ritorno nella Gambia e organizzata una forte spedizione della quale facevano parte altri europei, accompagnato da una scorta armata raggiungeva nuovamente il Niger a Bamako, ne seguiva il corso sino a Sansanding a valle di Segu e qui faceva costruire un battello a fondo piatto col quale si proponeva discendere il corso del fiume sino alla foce che riteneva confondersi con quella del Congo. Prima però d'iniziare il viaggio volle assicurare i frutti già conseguiti, inviando a Londra un'ampia relazione della prima parte del viaggio stesso, nella quale si diffondeva specialmente nel narrare le difficoltà superate e nel riferire sui rapporti con gli indigeni. Per qualche tempo nulla più se ne seppe. Solo nel 1806 giunse in Europa la notizia della sua morte, più tardi confermata con particolari sulla fine disgraziata della spedizione.

Nel superare le rapide che il fiume forma presso Bussa a circa 2000 km. a valle di Sansanding nell'attuale Nigeria, il battello su cui la spedizione era imbarcata venne attaccato dagl'indigeni e tutti i suoi componenti sarebbero stati uccisi e il capo stesso gettatosi nel fiume per salvarsi, vi sarebbe annegato. Ebbe così miseramente fine questa spedizione quando ormai era prossima a risolvere compiutamente il problema del Niger.

La relazione del primo viaggio del P. porta il titolo Travels in the Interior of Africa (Londra 1798). Ne furono fatte varie traduzioni in diverse lingue. Quella italiana è inserita nella "Raccolta di viaggi" del Sonzogno (s. 1ª, XXIII-XXIV, Milano 1816), e in compendio nei "Viaggi moderni" dell'Eyriés (XXI e XXII, Venezia 1830-34). La relazione del secondo viaggio sino alla partenza da Sansanding, che poco aggiunge per la parte scientifica alla precedente, porta il titolo Journal of a Mission into the Interior of Africa in 1805 (Londra 1815), preceduta dalla biografia del P. di Wishaw.

Bibl.: J. Thomson, M. P. and the Niger, Londra 1890.