Mossa

Enciclopedia Dantesca (1970)

mossa

Alessandro Niccoli

Vale " spinta ", " impulso ", in If XXXIII 126 l'anima... cade [nella Tolomea] / innanzi ch'Atropòs mossa le dea, le dia la spinta a separarsi dal corpo.

Nel Convivio compare due volte, sempre in senso figurato. Indica l'atto, il comportamento di chi decide di agire in un dato modo, in I XI 1 A perpetuale infamia ... de li malvagi uomini d'Italia che commendano lo volgare altrui e lo loro proprio dispregiano, dico che la loro mossa viene da cinque abominevoli cagioni, che riprende e amplia quanto è detto in X 14 (dirò... perché a ciò fare si muovono), dove evidentemente si muovono vale " s'inducono a ", " decidono di ".

In IV II 5, per chiosare Le dolci rime 9-10 (E poi che tempo mi par d'aspettare, / diporrò giù lo mio soave stile), D. afferma che ‛ tempo aspettare '... potentissima cagione è de la mia mossa; m. vale perciò " spostamento " o simili, e indica l'allontanarsi del poeta dalla precedente esperienza delle rime d'amore per la nuova poesia dottrinale.