MOSCA delle frutta

Enciclopedia Italiana (1934)

MOSCA delle frutta

Guido Grandi

Nome volgare della Ceratitis capitata (Wiedm.). Insetto Dittero, del sottordine dei Ciclorrafi, della superfamiglia degli Acalitteri, famiglia dei Tripaneidi, lungo da 3 a 5 mm., di colore ocraceo variegato di grigio e di nero e con le ali ialine fornite di macchie nere e brune. È specie originaria dell'Africa tropicale, ma è stata diffusa col trasporto delle frutta in molti paesi del mondo. Attualmente si trova nell'Europa meridionale, nelle Isole Azzorre, nelle Isole del Capo Verde, a Madera, forse in tutta l'Africa continentale, nel Brasile, nell'Argentina, alle Bermude, in Australia, nella Nuova Zelanda, nelle Isole Hawaii e altrove. Vive allo stato di larva entro ai frutti di molte piante, fra le quali ricorderemo: le pesche, le albicocche, le pere, le noci, il caffè, le arance, i mandarini, i fichi, i fichi d'India, le anone, i kaki, le cotogne, ecc. Nei limoni la sua presenza costituisce un fatto eccezionale e rarissimo. Gli adulti si cibano di sostanze zuccherine e d'acqua e s'accoppiano alcuni giorni dopo la nascita.

Le femmine fecondate perforano il sarcocarpo dei frutti con la trivella, vi determinano una sorta di piccola tasca larga anche 4 mm. e vi depongono da 2 a 6 uova lunghe poco meno di 1 mm.; ma siccome hanno l'abitudine di approfittare delle incisioni fatte da altre femmine, così è facile trovare in una sola camera molte uova. Una femmina è certamente capace di emettere durante la sua vita non meno di 300 germi. Le larve sgusciano dopo 2-3 o più giorni d'incubazione a seconda della stagione e incominciano subito a nutrirsi della polpa del frutto che le ospita, approfondandosi in essa e riducendola in breve tempo, specialmente se sono numerose, in poltiglia. In 9-15 giorni o più raggiungono la maturità e allora escono, si lasciano cadere al suolo, s'interrano (o rimangono fra i detriti superficiali) e si trasformano in pupa. La ninfosi si prolunga per 10-30 giorni o più, a seconda della stagione.

In Italia si hanno al massimo 5-6 generazioni annuali le quali, nell'Italia meridionale, si svolgono durante tutto l'anno a spese dei varî frutti disponibili; nelle regioni tropicali si possono avere anche 12 generazioni annuali.