LESSINI, monti

Enciclopedia Italiana (1933)

LESSINI, monti (A. T., 17-18-19)

Giuseppe Caraci

Gruppo delle Prealpi venete, compreso fra le valli dell'Adige (a O.) e del Leogra (o, secondo altri, dell'Astico) a E., e delimitato a N., all'ingrosso, dal decorso della carrozzabile che unisce Rovereto a Schio attraverso il Piano delle Fugazze. Lo si può considerare formato da una serie di sproni disposti a ventaglio aperto verso l'alta pianura veronese-vicentina, sulla quale le ultime digitazioni collinari segnano un distacco debole, ma netto (anche verso i Berici, da cui le separa il solco seguito dalla ferrovia Vicenza-Verona).

Le condizioni tettoniche (piega a ginocchio qua e là rovesciata e stirata, decorrente da ENE. a OSO.) e geologiche (prevalenza di terreni mesozoici a N., di formazioni calcaree a mezzodì, e di masse eruttive verso SE.), ma più che tutto la disposizione orografica, per cui alla zona culminante, a N., elevata in media tra i 1200 e i 1500 m., succede a S. un altipiano (900-1200 m.), inciso e frazionato dai solchi profondi delle valli scendenti all'Adige, e verso la pianura, una zona collinare piuttosto depressa, determinano una notevole varietà di paesaggi, pur entro la modesta estensione superficiale del gruppo. La stessa area dolomitica, tuttavia, in cui si hanno le vette più elevate (Cima Carega, 2263 m.; Cima Posta, 2200; Cima Levante, 2021), manca di forme aspre, costituita com'è da rilievi massicci, compatti, poco più alti dell'imbasamento su cui s'impiantano; quella eocenica (calcari nummulitici) presenta largo sviluppo di fenomeni carsici (spilughe o splughe, vortici, caldiere, buse; non mancano campi carreggiati, rare invece le grotte). Forme dolci, con larghe superficie acclivi, caratterizzano anche la fascia basaltica a SE. Le valli dei fiumi che attraversano il gruppo (i cosiddetti progni o vaj di Fumane, Negrar, Pantena, Squaranto, Mezzane, Illasi, Chiampo, Agno), aspre e con pareti ripide nel corso a monte, appaiono, in quello a valle, più o meno intensamente terrazzate. L'originario manto boschivo (abete, faggio), meglio conservato nella fascia mediana, cede il posto, nella più elevata, a estesi, bellissimi pascoli. Le colture prosperano nella zona collinare, prevalendo di gran lunga il vigneto.

I Lessini corrispondono all'area d'insediamento di colonie tedesche (bavaresi) qui fissatesi nel sec. XIII (i cosiddetti Tredici Comuni): di queste però rimangono tracce insignificanti. I centri abitati maggiori sono nella sezione più bassa, di preferenza sui terrazzi dei fiumi, o dove questi sboccano in piano, e perciò lungo o a non grande distanza dalla via di comunicazione Verona-Vicenza (S. Bonifacio, Soave, Arzignano, Monteforte d'Alpone).

Bibl.: S. Rumor e P. Lioy, Bibliografia geologica della provincia di Vicenza (edita insieme con la carta geologica di A. Negri), Vicenza 1901; R. Fabiani, I bacini dell'Alpone, del Tramigna e del Progno d'Illasi nei Lessini medî (pubblicaz. 44-45 del R. Magistrato delle acque), Venezia 1913.