MONTE SIRAI

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)

MONTE SIRAI

Enrico Acquaro

Pianoro della Sardegna presso Carbonia, nel Sulcis, sulla cui sommità è stato riportato alla luce tra il 1963 e il 1966 un centro fortificato punico. Il centro, di cui non si conosce il nome antico, è posto a difesa sia dell'antistante Sulcis (odie na Sant'Antioco) sia delle vie di penetrazione verso l'entroterra. La piazzaforte, sovrappostasi a un insediamento nuragico, inizia la sua funzione di avamposto e di controllo intorno al 6° secolo a. Cristo. L'impianto, ampliato verso il 5° secolo a. C., è utilizzato fino alla fine del 3°. Con il controllo romano della Sardegna il luogo continua a essere abitato da una popolazione sardo-punica, per poi essere abbandonato definitivamente nel 1° secolo a. Cristo. Un'antica strada a fondo naturale porta al pianoro, delimitato da una cinta muraria a grossi blocchi con ingresso a tenaglia sul lato nord. L'acropoli, sul versante meridionale, è all'interno della cinta e circondata da un'autonoma cortina muraria. A settentrione si trovano la necropoli ipogeica e il tofet con resti di un edificio sacro. Il materiale recuperato (sculture, bronzetti, terrecotte, ossi decorati, scarabei e amuleti) conferma sia la dipendenza da Sulcis che l'orizzonte provinciale del centro. Vedi tav. f. t.

Bibl.: F. Barreca e altri, Monte Sirai I-IV, Roma 1964-1967; S. M. Cecchini, I ritrovamenti fenici e punici in Sardegna, ivi 1969, pp. 51-8; S. F. Bondi, Le stele di Monte Sirai, ivi 1972; S. Moscati, Italia archeologica, i, Novara 1973, pp. 202-09.

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