Monferrato

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Regione storica del Piemonte, quasi interamente compresa nella provincia di Alessandria e in parte in quella di Asti, delimitata a S dai corsi del Tanaro, del Belbo e della Bormida, a N dal corso del Po. È diviso in Basso M. (a N) e Alto M. (a S). Intensamente agricolo, la coltivazione dominante è quella della vite, che nelle sue varietà consente un’ottima e pregiata produzione vinicola tipica (barbera, freisa, grignolino ecc.). Nel 2014, insieme alle Langhe e al Roero, il M. è stato inserito nell'elenco del patrimonio mondiale dell'UNESCO.

Il marchesato di M. si costituì (10°-11° sec.) per lo smembramento della vasta marca aleramica: formato quasi tutto di feudi imperiali, fu retto dagli Aleramici della linea di Oddone fino a Giovanni I, alla cui morte (1305) senza discendenza maschile passò ai discendenti di Violante, sorella di Giovanni I e moglie dell’imperatore greco Andronico Paleologo. La dinastia dei Paleologi resse il marchesato fino al 1533, quando Giangiorgio morì senza eredi diretti. L’unità del marchesato era stata fino allora salvata dal principio di indivisibilità e di primogenitura. L’amministrazione non era diversa da quella di tutti i grandi feudi: capo il marchese, assistito da un consiglio personale (curia), poi sostituito (15° sec.) da un senato. Sede del governo fu Moncalvo, quindi Chivasso fino al 1435 e in seguito Casale. Costretto a difendersi (12°-15° sec.) dalle mire espansionistiche dei comuni vicini (Asti, Alessandria e Vercelli), e più tardi anche dei Savoia e dei Visconti, il M. si indebolì e fu conteso da Federico II veronzaga di Mantova e Carlo III di Savoia. Nel 1536 intervenne l’imperatore Carlo V affidando il marchesato ai Gonzaga, che ne presero effettivo possesso solo dopo la pace di Cateau Cambrésis (1559). Invisi ai Monferrini, i Gonzaga vendettero molti feudi al maggiore offerente (sicché finirono nelle mani di Mantovani, Genovesi, Lombardi); le tenaci ambizioni dei Savoia sfociarono in due aspre guerre (1612-17; 1627-31) conclusesi con la Pace di Cherasco, che determinò il passaggio ai Savoia del territorio di Alba e Trino, mentre nel M., che nel 1575 era stato trasformato in ducato dall’imperatore Massimiliano II, succedeva il ramo Gonzaga-Nevers. L’ultimo duca di Mantova e M. fu Ferdinando Carlo, che per due volte (1681 e 1701) cedette Casale ai Francesi, provocando la reazione dell’imperatore che lo dichiarò reo di fellonia e assegnò il M. ai Savoia (1708), come fu confermato dai trattati di Utrecht (1713) e di Rastatt (1714). Divenuto, per l’occupazione francese, il dipartimento del Tanaro (1798), nel 1814 il M. fu unito definitivamente al Regno di Sardegna.

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Pace di cateau cambrésis

Carlo iii di savoia

Andronico paleologo

Regno di sardegna

Massimiliano ii