MOHÁCS

Enciclopedia Italiana (1934)

MOHÁCS (A. T., 59-60)

Elio MIGLIORINI
Giulio de MISKOLCZY

Città ungherese nel comitato di Baranya, posta presso la riva destra del Danubio, a 91 m. s. m., e a 10 km. dal confine iugoslavo, non lontana dagli ultimi contrafforti dei M. Mecsek, in un luogo dove si stendeva una vasta zona paludosa, circondata da rami morti del Danubio, in seguito prosciugata. Mohács ha notevole importanza commerciale, perché il piccolo porto sul Danubio (linea fluviale Budapest-Belgrado) è usato per lo smercio del carbone di Cinquechiese (Pécs); qui si riforniscono inoltre i battelli, che caricano pure cereali. Di fronte alla città, che è caratterizzata da case basse, alquanto separate tra loro, si trova l'isola di Mohács (Mohács sziget), lunga 40 km., nella quale sono alcuni casali. Il comune si estende su 216 kmq. e gli abitanti, che erano 15.734 nel 1920, sono (1930) 17.228, di cui circa 13 mila vivono nella città, gli altri nel contado. La popolazione è alquanto mescolata e presenta costumi caratteristici; oltre ai Magiari (calvinisti), vi sono contadini d'origine sveva e Serbi (greco-cattolici). L'attività industriale è limitata a uno stabilimento statale per la lavorazione della seta e a qualche molino. Il campo della famosa battaglia (v. sotto) è a tre quarti d'ora dalla città presso lo sbocco del Csele; ivi è un monumento in onore del re Luigi II.

La Battaglia di Mohács. - Fu uno degli avvenimenti più importanti nella storia non solo dell'Ungheria, ma in quella dell'Europa centrale. Il sultano Solimano I, che s'era impadronito nel 1521 delle fortezze di Belgrado e di Sabac, nel 1526 si mosse contro l'Ungheria che, lacerata da lotte intestine sotto il debole governo di Luigi II e non appoggiata che dal solo papa, non poteva disporre di una difesa efficace. L'esercito turco, capitanato dal gran visir Ibrāhīm, occupò le fortezze ungheresi di confine e il 29 agosto si trovò di fronte all'esercito ungherese, relativamente esiguo, guidato da Giorgio Szapolyai e dall'arcivescovo Paolo Tomori. Il consiglio di guerra ungherese decise di offrire battaglia, senza aspettare che arrivassero le truppe del vajda (governatore) di Transilvania e del bano di Croazia. L'attacco dei Magiari disperse la prima linea dei Turchi, ma la loro ala destra si vide costretta a ripiegare davanti all'attacco laterale di Bali bey e la sconfitta dell'esercito ungherese in pochissimo tempo fu completa. Dei 27.000 guerrieri ungheresi perirono ben 24.000, insieme col re, annegato durante la fuga nel fiume Csele, e con gran parte dei dignitarî ecclesiastici e laici. Conseguenze della battaglia di Mohács furono l'occupazione turca della terza parte dell'Ungheria e la entrata di questo paese nel sistema politico austriaco.

Bibl.: Mohácsi emlékkönyv (Memoriale di M.), 1926; G. Fraknói, Ungarn vor der Schlacht von Mohács, Budapest 1886.