MITILENE

Enciclopedia dell' Arte Antica (1973)

Vedi MITILENE dell'anno: 1963 - 1973 - 1995

MITILENE (v. vol. v, p. 122)

B. Ch. Petrakos

Negli ultimi anni sono stati messi in luce importanti resti archeologici e l'isola è stata oggetto di studî approfonditi.

Oltre al ben noto stanziamento di Thermi, nuovi stanziamenti di età preistonca sono stati messi in luce, soprattutto nel golfo di Kalloni.

È stata confermata l'esistenza, accanto al mare, nella località Chalakiés di Polychnitos, di uno stanziamento preistorico del Bronzo Antico la cui ceramica presenta somiglianze con la ceramica contemporanea di H. Gala a Chio. Un altro stanziamento si trova nella regione costiera a N-E del golfo di Kalloni su di un'altura con due cime, un po' più a N di Lisvori; un terzo stanziamento, accanto alla località Kourtir, esattamente sul mare; un quarto accanto all'antica Arisvi, nelle vicinanze di Kalloni. Fuori di M. verso N, sulla penisoletta di Amalis, accanto alla piccola chiesa di S. Bartolomeo si è trovata una grotta funeraria nella quale si sono rinvenuti molti vasi preistorici fatti a mano.

Un gruppo di grandi tombe a cassone rettangolare, già violate, è stato messo in luce da S. Charitonidis nella Valle dei Beati, nelle vicinanze del golfo di Kalloni. Queste tombe sono state ipoteticamente attribuite, a giudicare dalla loro forma, all'epoca micenea, della quale finora non abbiamo alcuna testimonianza indigena a Lesbo. Ad Antissa (Ovriokastro) la scuola inglese ha trovato ceramica lesbica rossa e bruna, contemporaneamente alla ceramica micenea importata.

Gli scavi sistematici del Servizio archeologico greco e della Scuola Inglese, così come i ritrovamenti casuali, hanno aggiunto molti nuovi elementi alla conoscenza della Lesbo storica.

Ad O dell'euripos Chorafa, sul pendio della collina dove si trova l'antico teatro, fu scavata da S. Charitonidis una casa con peristilio; vi sono stati rinvenuti molti pavimenti a mosaico raffiguranti scene delle commedie di Menandro. Secondo l'ipotesi dello scavatore, la casa probabilmente fu usata come luogo di riunione degli artisti di Dioniso ed è datata all'epoca tardo-romana. Tra le raffigurazioni si trova un ritratto di Menandro e scene derivanti dalle commedie: Epitrèpontes, Messenia, Fàsma, Samìa, Synaristòsai, Theophoroumène, Encheiridìon, Koubernètas, Misoùmenos, Leukadìa.

Oltre alle scene sopra nominate si sono recuperati anche mosaici con la musa Thalia, maschere e diversi animali.

Hàghios Simeon. La prima testimonianza della M. arcaica finora sconosciuta, è stata messa in luce, a grande profondità nel 1928, col ritrovamento, accanto alla chiesa di S. Simeon, di quattro tombe nelle quali sono stati trovati vasi in bucchero (Lesbian bucchero). L'esistenza di una necropoli ad H. Simeon, a brevissima distanza dall'euripos è un documento indicativo dei limiti della M. arcaica.

Hàghios Therapon. Numerosi avanzi di un edificio romano sono stati scavati da Petrakos, davanti alla chiesa di H. Therapon. Il pavimento di questo edificio era a mosaico con figure umane e animali; tra le figure umane si trova il ritratto del filosofo Socrate.

Ad E dell'euripos: una parte delle mura classiche di M. sono state messe in luce dal Charitonidis accanto al porto settentrionale, datate al IV sec. a. C. È stata scavata anche una casa che si appoggiava alle mura e che è databile alla prima metà del IV secolo.

Accanto all'ingresso del porto meridionale sono state parzialmente scavate dal Petrakos terme, datate all'inizio del II sec. d. C. Malgrado il cattivo stato, si conservano parte degli ipocausti, le tubature dell'acqua e una stanza con semplice pavimento a mosaico. In questo complesso è stata trovata anche, inserita in epoca posteriore, la prima epigrafe ebraica dell'isola di Lesbo.

È stato completato dal Petrakos lo scavo del tempio pseudodiptero di Mesa, già parzialmente messo in luce. Membrature architettoniche e un gran numero di frammenti architettonici, sono visibili nella collezione del museo locale. Accanto al villaggio di Klomidonos è stata trovata una piccola acropoli fortificata con mura poligonali.

Tra i villaggi Petra e Skoutaros, in località Selles, è stata trovata una importante fortificazione, probabilmente arcaica, a difesa dei confini dell'antica Mitymna verso Antissa (Ovriokastro). Le nostre conoscenze dell'antica Antissa si sono arricchite con gli scavi della scuola inglese, diretti da W. Lamb. In questi scavi è stata messa in luce ceramica indigena, databile dal periodo Elladico Tardo all'epoca bizantina e ceramica importata dalla Grecia e dalle isole, micenea, protogeometrica, geometrica orientalizzante e arcaica. Particolarmente importante è il ritrovamento di ceramica indigena arcaica scura (Lesbyan bucchero) della quale due frammenti portano nomi incisi (VI sec. a. C.). Dal punto di vista architettonico il ritrovamento più importante è costituito da due edifici absidati; il primo è datato al X-IX sec. a. C.; il secondo all'VIII-VII sec. a. C. Questi edifici probabilmente furono usati come templi; nell'interno del secondo sono stati trovati resti di altari. Tra i ritrovamenti va segnalato anche quello di una strada lastricata, della fine del VI o della fine del sec. V a. C.; parte di un portico del IV sec. e resti di case del III sec. a. C. Le tombe dello stanziamento sopra detto avevano sarcofagi di pietra o di terracotta oppure pìthoi, datati generalmente dal VII sec. a. C. in poi.

Particolari apporti alla conoscenza di M. paleocristiana e bizantina hanno portato, dopo gli scavi di Orlandos, le ricerche e gli studî di S. Charitonidis. È stato messo in luce un complesso di 55 basiliche paleocristiane, distribuite in quasi tutta l'isola, che dimostrano la sua straordinaria fioritura durante l'epoca paleocristiana e sei chiese di età bizantina, finora sconosciute.

Tutte le epigrafi inedite di Lesbo sono state raccolte criticamente e pubblicate da S. Charitonidis. Tra le nuove epigrafi sono comprese le due più antiche dell'isola, provenienti da Pyerra e Eresos.

Bibl.: Scavi: W. Lamb, in Ann. Brit. Sch. Athens, 31, 1931-2, p. 166 ss.; 32, 1952, p. 41 ss.; S. Charitonidis, in Praktikà, 1961, p. 207 ss.; 1962, p. 134 ss.; 1963, p. 158 ss.; Arch. Deltion, 16, 1960, p. 235 ss.; 17, 1961-62, p. 261 ss.; 18, 1963, p. 265 ss.; 19, 1964, p. 395; 20, 1965, p. 488 ss.; B. Ch. Petrakos, in Praktikà, 1967, p. 96; 1968, p. 84; Arch. Deltion, 21, 1966, p. 383 ss.; 22, 1967, p. 445 ss.; 23, 1968, p. 372; 24, 1969, p. 108; ᾿Αρχαιολογικὰ ᾿Ανάλεκτα, 2, 1969, p. 239 ss. Età paleocristiana: S. Charitonidis, in Arch. Deltion, 23, 1968, p. 10-72; Χαρίστήριον εἰς Α. Κ. ᾿Ορλάνδον, II, p. 700; Arch. Efem., 1963, p. i ss. Epigrafi: S. Charitonidis, Αἱ Επιγραϕαὶ τῆς Λέσβου, Suppl., Atene 1968.

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