MISERICORDIA

Enciclopedia Italiana (1934)

MISERICORDIA

Giuseppe DE LUCA
Antonio RASI
Luigi GIAMBENE
Gennaro Maria MONTI

. Le opere di misericordia. - Con questo titolo si sogliono denominare nei catechismi cattolici le azioni seguenti, elencate in due gruppi di sette ciascuno: 1. Opere di misericordia spirituale, che sono: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Iddio per i vivi e per i morti. 2. Opere di misericordia corporale, che sono: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gl'ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gl'infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti. La grande popolarità odierna che gode questa elencazione, priva in sé e per sé di uno speciale valore teologico e di qualsiasi autorità, è dovuta al fatto che la si ritrova nei primi catechismi sorti dopo la Controriforma, tra quel gruppo di primi insegnamenti e prime preghiere che s'inculcavano come necessarie e da imparare a memoria. Di qui l'elenco e la numerazione. È nota inoltre la straordinaria affezione dei secoli XIII e XIV per codeste raccolte numerate di varie sentenze, spesso introdotte con le formule "tre sono...", "quattro sono...". È molto probabile che le "opere di misericordia" risalgano allo stesso tempo, perché facevano parte di quegl'insegnamenti spiccioli, che, passati dal sec. XVI in poi in testa ai catechismi, prima di quel tempo facevano parte della preparazione alla prima confessione e comunione. Delle opere di misericordia un testo del 1400 è nel ms. 112 della Bibl. Naz. di Roma, f. 2. La frase, comunque, è d'uso non solo scolastico (cfr. S. Tommaso, Summa theologica, Suppl., 9, 5) ma patristico ed è frequentissimo (cfr. S. Agostino, Enarr. in Ps. XCV, 15, in rapporto a Matt., XXV, 25, 34 segg.).

La compagnia della Misericordia.

È la celebre arciconfraternita di Firenze, che tanto incremento diede, e dà, alla beneficenza e alle arti e che risiede in piazza del Duomo.

Secondo un'antica tradizione, essa sarebbe stata fondata nel 1240 o 1244 da Pier Luca Borsi, capo dei facchini dell'Arte della lana, con un fondo formato da multe apposte ai suoi colleghi per ogni bestemmia pronunciata; l'intento era di trasportare gl'infermi dalle loro case agli ospedali, raccogliere per via coloro che fossero assaliti da mali improvvisi, e soprattutto dare sepoltura ai morti abbandonati. Secondo, viceversa, il Davidsohn e il Volpe, pur avendo avuto questi scopi fin dall'inizio, essa fu una derivazione dalla fraternita dei disciplinati di San Giovanni Battista dei Portatori, di cui si hanno le prime notizie nel 1297 (allorché il comune ne autorizzò i fratelli a portare candele nelle esequie dei consoci defunti), nel 1302 e 1317, e che fondò un ospedale con proprî capitali, ed ebbe proprî statuti nel 1320. Secondo il Morini, invece, la sua origine sarebbe dovuta a S. Pietro Martire nel 1240, e i relativi confratelli erano divisi secondo i quattro quartieri della città. A ogni modo, è certo che la Misericordia era in fiore nel 1329, poiché allora il comune la riconobbe, che nel 1351 edificò una bellissima casa e loggia in piazza del Duomo, e che nei primi del sec. XV era così ricca da avere, sembra, un patrimonio di 25.000 fiorini. Per la sua potenza e il suo spirito democratico, la Misericordia venne in sospetto a Cosimo de' Medici, che nel 1425 ne volle la fusione con la compagnia del Bigallo, già Compagnia maggiore della Vergine Maria, fondata da S. Pietro Martire nel 1244 come una societas fidei (religiosa-militare) e poi trasformata in una fraternita di culto e beneficenza. La sua sede passò allora a quest'ultima, la quale vi restò fino alla sua soppressione nel 1783, e fece dipingere nella loggia degli affreschi in onore del suo fondatore; ma moltissimi confratelli preferirono abbandonare il sodalizio anziché sottomettersi.

Dopo un'interruzione di mezzo secolo, la Misericordia si ricostituì, sembra, nel 1475, per la pietà destata da un cadavere rimasto insepolto presso S. Croce, e in seguito a un movimento popolare che richiese al governo il suo ripristino.

Altre riforme poi si ebbero nel 1522, 1575, 1697, 1775, 1789, 1792, 1797, 1800, 1808, 1815, 1826, 1833; quanto alla sede, dopo una contrastata coesistenza con il Bigallo, passò nel 1525 a S. Cristofano degli Adimari in via Calzolai, e nel 1575 nell'odierna sede, per volere del granduca Francesco I. La Misericordia ebbe il merito d'iniziare lo stato civile e l'anagrafe a Firenze; indisse riunioni di medici per cercare rimedî contro la peste; coadiuvò alla erezione degli ospedali degl'Innocenti e degl'Incurabili; fondò in altre città toscane istituzioni consimili. Oggi conta 72 capi di guardia (oltre quelli d'onore) e circa 5000 uomini e 3000 donne, con un patrimonio sociale di oltre cinque milioni.

Bibl.: Oltre gli statuti ms. e a stampa dell'archivio dell'Arciconfraternita, fra cui il ms. di V. Del Chiaro, Notizie d. Ven. C. d. M., 1775; v.: P. Landini, Storia d. Ven. A. di M., Livorno 1871; Riordinamento e riforme delle costituzioni d'A. d. M., Firenze 1873; G. M. Monti, Le confraternite med. dell'alta e media Italia, Venezia 1927; V. Morini, Ven. Arc. d. Mis. di Firenze, ivi 1931.

La Congregazione della misericordia.

La Congregazione dei fratelli e delle sorelle di Nostra Signora della Misericordia fu fondata nel 1839 dal canonico belga V. Scheppers. Scopo dell'istituzione è quello di educare la gioventù, confortare i reclusi, curare gl'infermi di corpo e di mente, esercitare cioè la misericordia in nome di Maria e sotto la protezione di San Vincenzo de' Paoli.

Ancora oggi, salvo minime trasformazioni, le finalità dell'opera permangono pressoché inalterate e i suoi membri svolgono, nelle numerose case del Belgio, Olanda, Inghilterra, Canada, Italia, Uruguay e Argentina, attività assistenziale, ospedaliera e didattica a favore dei bisognosi.

Nel 1854 Pio IX volle che la congregazione s'impiantasse in Roma, ove nel 1859 essa aprì le sue prime scuole popolari. Nel 1857 ricevette l'approvazione canonica. La provincia italiana della congregazione, oggi giuridicamente riconosciuta a termine dei Patti lateranensi, conta le case di Roma, Senigallia, Fabriano, Iesi, Carpineto Romano, Velletri, Busnago, Mazzarino, Torre del Greco. Sono innestate alla provincia italiana le case di Montevideo e di Buenos Aires, istituite nel 1931.

La congregazione, il cui superiore generale risiede nella casa madre di Malines (Institut Scheppers), comprende circa 1000 fratelli misericordisti.

Le Figlie di Nostra Signora della Misericordia.

Congregazione detta delle Suore della Misericordia, fondata il 16 gennaio 1848 da Rosalie Jetté (in religione M. Maria della Natività), con lo scopo di assistere spiritualmente e corporalmente le madri povere e le ragazze disoccupate. Fu approvata da Pio IX nel 1867; le sue costituzioni furono rivedute e approvate nel 1905. Le suore sono attualmente circa 200 divise in varie case, particolarmente del Canada (la superiora generale risiede a Montreal), della Francia e del Belgio.