MILANO

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

MILANO (XXIII, p. 265; App. I, p. 850; II, 11, p. 315)

Aldo PECORA

La popolazione del comune, pari a 1.115.848 ab. nel 1936, era aumentata nel 1951 a 1.274.245, di cui l'agglomerazione urbana comprendeva il 98,9%: solo 6550 ab. facevano parte di altri 7 centri, 415 soltanto erano sparsi in campagna, e il rimanente risultava suddiviso tra 93 nuclei prevalentemente a carattere agricolo, con pochi altri a struttura prettamente industriale o residenziale. Nel 1959 la popolazione residente era salita a 1.447.006: nell'insieme, in poco più di 20 anni essa è aumentata dell'11,9% (Roma, + 66,2%). A questo incremento ha contribuito solo in modo trascurabile l'eccedenza del movimento anagrafico.

Il maggior apporto demografico alla popolazione milanese proviene dal flusso migratorio, la cui eccedenza positiva ha leggermente superato nel 1953 (con 17.475 persone) la cifra del 1932, ed è andato poi salendo fino a toccare nel 1958 le 41.760 unità, passando da un tasso di 13,6 a 30,2% all'anno: le correnti migratorie più cospicue vengono dalle regioni meridionali, ma notevole è anche l'attrazione esercitata dalla metropoli sulla Bassa lombarda, soprattutto sulle plaghe a struttura prevalentemente agricola, che si vanno ulteriormente spopolando.

L'incremento della popolazione ha determinato un ulteriore allargamento dell'impianto urbano: questo, tuttavia, in armonia col nuovo piano regolatore e di ampliamento (1953), non si sta più estendendo, come per il passato, a macchia d'olio, ma con quartieri o nuclei periferici indipendenti (come il Quartiere T8, presso S. Siro). La città, comunque, ha obbedito in questi ultimi decennî ai suoi impulsi naturali, allungandosi in modo tentacolare verso la periferia in sempre più fitte e compatte fasce d'insediamento lungo le principali direttrici stradali, e ha catturato varî nuclei suburbani topograficamente già indipendenti: l'allargamento dell'impianto urbano è stato particolarmente intenso ad ovest, tra il Naviglio Grande e S. Siro, a nord-est in direzione di Crescenzago, e a sud, nell'area posta tra Rogoredo e Vicentino e nel settore del quartiere Barona. Nel cuore della città è quasi ultimato il nuovo "centro direzionale" tra Porta Volta e la stazione ferroviaria; sull'intero piano urbano si è attuato in parte ed è ancora in corso l'allargamento delle aree a verde. Per la metropolitana, v. metropolitana, in questa Appendice.

La struttura economica della città si è ulteriormente arricchita nei due ultimi decennî: secondo il censimento industriale del 1951 gli addetti alle industrie risultano 365.814, cioè costituiscono il 67% delle persone occupate, se si tralasciano i non molti addetti all'agricoltura. Il solo comune di Milano, pertanto, abbraccia ora il 55,9% di tutta la pop. industriale della provincia, e il 28,7% di quella lombarda. All'interno dei varî settori, notevoli sono stati i cambiamenti: oggi prevalgono di gran lunga le industrie meccaniche (45% della pop. industriale), seguite dalle chimiche (10,7%) e solo a distanza dalle tessili (5%), che a loro volta sono precedute dall'abbigliamento (7,9%), dalle industrie della gomma e dalle poligrafiche ed editoriali. In complesso, nel solo comune di Milano si concentra (considerando gli addetti) quasi la metà delle industrie meccaniche di tutta la Lombardia, la metà delle chimiche, quasi i 3/4 delle poligrafiche e della gomma elastica, 1/3 delle costruzioni. Anche il commercio si è molto sviluppato: i suoi addetti sono passati da 112 a poco più di 140.000, cioè corrispondono non più al 25% degli addetti all'industria, ma al 40%. Come centri di smistamento e di attività di esportazione hanno assunto una particolare importanza le Borse merci del bestiame, delle carni macellate, delle uova, del pesce e degli ortofrutticoli, oltre ai mercati dei cereali, dei prodotti chimici e coloniali. Vedi tav. f. t.

Bibl.: C. Tagliacarne, Il progresso economico di Milano negli ultimi cinquanta anni, Milano 1934; W. Filippini, Rilievi sulla densità dei negozî nella città di Milano, Roma 1939; E. Sioli Legnani - P. Mezzanotte, Il Borgonuovo, Milano 1945; F. Reggiori, Milano 1800-1943. Itinerario urbanistico edilizio, Milano 1947; R. Calzini, Milano ha cinquant'anni, Milano 1950; H. Lechleitner, Beiträge zu einer Stadtgeographie von Mailand, in Mitt. der Geogr. Gesell., Vienna 1952; Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Milano, Aspetti della disoccupazione in provincia di Milano, Milano 1953; R. Pracchi, Contributo allo studio geografico delle industrie di Milano nel periodo 1883-1886, e A. Tizzoni, Distribuzione topografica delle grandi industrie in Milano, Atti del XVII Congresso Geografico Italiano, Bari 1957.

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