MIGLIO

Enciclopedia Italiana (1934)

MIGLIO (fr. millet; sp. mijo; ted. Hirse; ingl. millet)

Domenico Lanza

Il miglio propriamente detto è il Panicum miliaceum L., pianta della famiglia Graminacee; è erbaceo, annuale, a culmi robusti ramosi e nodosi alti da 60 cm. a più di 1 m., foglie lineari-lanceolate pelose, pannocchia grande lassa pendente, frutto (cariosside) ovale o tondeggiante acuto alle due estremità, del diam. di 1-2 mm. e del peso medio di circa 5 mgr., liscio e lucido. Si distinguono più varietà secondo il colore dei frutti, bianchi, giallognoli, rossastri o bruni, e la pannocchia più fitta o più lassa. Di origine incerta (probabilmente delle Indie Orientali), era già coltivata nei tempi preistorici in Asia, in Egitto, nell'Europa meridionale; oggi si coltiva largamente in molte regioni calde dell'Europa, nella Russia meridionale e nella Romania; nel resto d'Europa solamente qua e là. Da noi è usato come becchime per i volatili, ma in alcuni paesi per alimento dell'uomo.

Si dà anche il nome di miglio a molte altre Graminacee a granella minute e più o meno globulose, quali il Milium effusum L., il Panicum sanguinale L., la Glyceria fluitans R. Br., diverse specie di Setaria, spontanei o qualche volta coltivati da noi; Setaria italica Beauv., Pennisetum typhoideum Rich., Eleusine caracana Gaert., Poa abyssinica Jacq., Paspalum distichum L., molto coltivati nei paesi caldi.

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