Microtecnologia

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Settore della tecnologia che si occupa della realizzazione di dispositivi miniaturizzati costituiti, per es., dall’insieme di sensori, attuatori e circuiti elettronici di controllo. La caratteristica significativa di questo settore risiede nel processo di miniaturizzazione e di integrazione che coinvolge anche la parte meccanica del dispositivo e non solo quella elettronica. La miniaturizzazione dei componenti meccanici (inclusi i motori), insieme a quella dei sensori e dei processori e all’aumento di potenza di calcolo di questi ultimi, ha migliorato in modo notevole la possibilità di integrazione del sistema e ne ha favorito la drastica riduzione dei costi di produzione. La possibilità di realizzare tali dispositivi ha aperto prospettive interamente nuove e di estremo interesse in numerosi settori applicativi quali, per esempio, quelli in campo medico e più in generale quelli in cui sono necessarie operazioni di manipolazione e di ispezione in ambienti di dimensioni ridotte. La tendenza verso una miniaturizzazione sempre più avanzata ha successivamente portato all’identificazione di un settore, le nanotecnologie, caratterizzate da una miniaturizzazione ancora più spinta e da problematiche specifiche.

Anche se la tendenza alla miniaturizzazione dei dispositivi meccanici è un processo in atto da molti anni, l’origine di tali m. risale alla metà degli anni 1980, quando, utilizzando tecnologie di fabbricazione del silicio derivate da quelle in uso nella microelettronica, alcuni ricercatori statunitensi realizzarono un micromotore elettrostatico del diametro di circa 100 μm. Questa linea di ricerca ha condotto, negli anni successivi, alla messa a punto di una gamma di tecnologie adatte alla fabbricazione di parti e micromeccanismi planari realizzati in silicio, quali leve, cerniere e ruote dentate di dimensioni microscopiche.

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