Micobatteri

Enciclopedia on line

Genere (Mycobacterium) di Batteri Actinomiceti aerobi, immobili, di forma bastoncellare, generalmente lunghi da 2 a 4 μm; alcune specie producono forme filamentose lunghe fino a 10-15 μm. Presentano tutti all’esterno della membrana cellulare uno strato di peptidoglicano ricoperto da una complessa struttura, ricca di carboidrati e di lipidi; tale struttura è formata da arabinogalattani che legano al peptidoglicano gli acidi micolici, ai quali è ulteriormente legata una serie di glicolipidi fenolici (cere). Tutta la struttura è attraversata da altre molecole glicolipidiche ancorate alla membrana cellulare. Queste peculiari caratteristiche rendono la cellula impermeabile ai nutrienti e ai coloranti e sono responsabili del lento ritmo di crescita, dell’estrema idrofobia e della resistenza all’azione di enzimi proteolitici.

I M. crescono su numerosi terreni di coltura, tranne Mycobacterium leprae che non è coltivabile in vitro. I sistemi classici di identificazione comprendono prove colturali, test biochimici e test di inibizione selettiva. Riguardo alla pigmentazione, i M. si distinguono in scotocromogeni, se il pigmento si produce anche in assenza di luce, fotocromogeni, se si produce solo dopo esposizione a una sorgente luminosa, e non cromogeni, quando il pigmento è assente.

Diverse specie di M. sono innocue, vivono negli strati superficiali del suolo o come commensali nell’organismo umano, tuttavia, numerose sono le specie patogene. Mycobacterium leprae causa la lebbra. Mycobacterium tuberculosis è agente causale della tubercolosi, più noto (per il tipo umano) come bacillo di Koch. Mycobacterium tuberculosis, Mycobacterium africanum e Mycobacterium bovis, agente eziologico della tubercolosi bovina, trasmissibile all’uomo per via alimentare, sono riuniti nel Mycobacterium tuberculosis complex (➔ tubercolosi).

I M. definiti non tubercolari (MOTT, Mycobacteria other than tuberculosis), o atipici, sono abitualmente saprofiti e in determinate condizioni possono divenire patogeni per l’uomo provocando quadri clinici noti come micobatteriosi. L’incidenza delle micobatteriosi è favorita dalle condizioni di immunodepressione (AIDS, tossicodipendenza, diabete ecc.), denutrizione o preesistente malattia polmonare. Clinicamente, rispetto alla tubercolosi, nelle micobatteriosi prevalgono forme a sintomatologia più attenuata; non mancano le localizzazioni extrapolmonari (milza, linfonodi ecc.). Contrariamente a quanto si verifica per Mycobacterium tuberculosis, inoltre, nel caso dei M. non tubercolari non si ha un contagio interumano. La virulenza di Mycobacterium avium è dovuta ai glicolipidi della parete coinvolti nella produzione di citochine: i monociti dell’uomo infettati producono un fattore detto granulocyte-macrophage colony. Mycobacterium kansasii e Mycobacterium marinum sono i principali M. fotocromogeni di importanza clinica. Le infezioni da Mycobacterium kansasii provocano lesioni ai polmoni. Mycobacterium marinum provoca lesioni cutanee comuni tra i possessori di acquari domestici. Mycobacterium scrofulaceum, Mycobacterium xenopi e Mycobacterium gordonae sono i M. cromogeni più frequentemente isolati; il primo colpisce preferenzialmente le linfoghiandole, i polmoni e la cute, il secondo è l’agente eziologico di infezioni polmonari nei soggetti immunocompetenti ed è stato isolato in individui affetti da AIDS, dializzati o trapiantati. Mycobacterium gordonae, diffuso nell’ambiente aereo e nell’acqua, può contaminare accidentalmente soluzioni e reagenti impiegati in laboratorio ed è patogeno solo nei pazienti affetti da AIDS. I M. a crescita rapida (Mycobacterium chelonae, Mycobacterium fortuitum), isolati nei paesi del Mediterraneo, provocano infezioni localizzate alla cute e al tessuto sottocutaneo, dovute a immissione di sostanze estranee, quali il silicone, o alla presenza di cateteri, protesi o lenti a contatto. I M. emergenti comprendono numerosi nuovi ceppi (Mycobacterium malmoense, haemophilum, shimoidei, genavense, interjectum, celatum), identificati tramite tecniche di biologia molecolare che permettono l’analisi di sequenze genetiche e sono coinvolti sporadicamente in infezioni umane.

In tutti i M. sono presenti acidi micolici, ossiacidi di formula generale R′CH(OH)CHR″COOH, dove R′ è una struttura di 30-60 atomi di carbonio che può contenere doppi legami, anelli ciclopropenici, sostituenti metilici e ossigenati e R″ un radicale alchilico saturo. Con acido micolico si intende in particolare quello in cui R′=C60H120 e R″=C24H49, presente in Mycobacterium tuberculosis.

CATEGORIE
TAG

Biologia molecolare

Membrana cellulare

Agente eziologico

Peptidoglicano

Actinomiceti