Psèllo, Michele

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Scrittore e uomo politico bizantino (n. Nicomedia 1018 - m. 1078 o 1096). Ebbe cariche politiche sotto Michele V e Teodora, e da Costantino Monomaco fu nominato professore di filosofia nell'università fondata nel 1054. Ravvivò in Costantinopoli lo studio di Platone, la cui filosofia cercò di conciliare col cristianesimo. Di cultura vastissima, produsse in ogni campo dello scibile; importante per valore storico e letterario, la ῾Εκατον-ταετηρίς ("Storia di 100 anni", 976-1077), continuazione dell'opera di Leone Diacono, che va dall'ascesa al trono di Basilio II (976) alla fine del regno di Michele VII Ducas (1077); interessante l'epistolario, di circa 500 numeri. Per secoli fu famoso per un compendio di logica (Σύνοϕις εἰς τὴν ᾿Αριστοτέλους λογικὴν ἐπιστήμην), a lui falsamente attribuito in alcuni manoscritti, che è in realtà la traduzione greca, eseguita da Giorgio Scolario, delle Summulae logicales di Pietro Ispano. K. Prantl erroneamente lo credette autore del quadrato degli opposti.

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