CINGANELLI, Michelangelo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 25 (1981)

CINGANELLI, Michelangelo

Miles Chappel

Originario di Settignano (Procacci, 1965, p. 225), figlio di Giovanni, si ritiene sia nato intorno al 1558 (Colnaghi, 1928). È il più noto di una famiglia di artigiani e artisti menzionati nei documenti, ma non ancora studiati.

Dai documenti, conservati nell'Archivio di Stato di Firenze (Accademia del Disegno e Guardaroba Medicea), oltre che dal PoligrafoGargani (ad vocem)e dalla Miscellanea Palagi, II, I, 439 (8), nella Biblioteca nazionale di Firenze, si possono ricavare i nomi degli altri membri della famiglia, quali Camillo, fratello del C., pittore e doratore, il figlio di questo, Benedetto, immatricolato nell'Accademia del disegno l'11 luglio 1618, e Antonio, figlio del C., sepolto in S. Trinita il 29 maggio 1628.

Il C. era ricercato come pittore e disegnatore di cartoni per arazzi, ma non si conosce bene il suo percorso artistico; la maggior parte delle sue opere e perduta o non identificata. Coni e pittore appartiene a quella generazione di riformatori, gli "antimanieristi", che iniziò il barocco nell'arte fiorentina della fine del sec. XVI. Lavorò nella cerchia del Cigoli e di Bernardino Poccetti, del quale continuò la maniera. Il C. era nella bottega dell'oscuro pittore "Baccio Tosini agli Strozi", quando il 4 ag. 1580 fu immatricolato, all'Accademia del disegno dove sono documentate (Colnaghi, 1928) le, numerose cariche che vi ebbe (console del corpo nel 1591, 1594, 1613). Dal Poccetti deve aver appreso l'arte dell'affresco e gran parte del suo stile nella pittura narrativa (Lanzi). Il suo primo lavoro documentato di pittore è anche la sua commissione più importante ed estesa: i disegni per le pitture e la decorazione del duomo di Pisa dove lavorò tra il 1597 e il 1625 e dove anche si occupò di restauri (Tanfani Centofanti, 1898).

Questa attività comprende le pitture dei quattro Evangelisti e degli Angeli nelle nicchie sotto la cupola (1597);la Nascita della Vergine e l'Annunciazione oltre ad altre scene e figure nel coro (1598);la decorazione dell'organo con grottesche e il restauro dei mosaici nella tribuna (circa 1602);il Cartone per l'Assunta da dipingere su vetro (1602)e Davide e Abimelech (1625).

Dai documenti dell'Archivio di Stato di Firenze risultano lavori per la corte medicea che ancora devono essere identificati. A cominciare dal 1598 è documentata la sua attività di disegnatore di cartoni per arazzi che venivano eseguiti nell'arazzeria medicea: Guardaroba Medicea, Debitori e Creditori dell'Arazzeria [1598], n. 212, passim; Entrata e uscita dell'Arazzeria [1617-18], n. 354, passim;[1618-19], n. 367, passim; Debitori e creditori di Arazzeria [1624], n. 417, pp. 15, 54, 70; Debitori e creditori di Guardaroba [1625], n. 427, p. 48: "[Cinganelli] fa i cartoni per l'Arazzeria delle storie dei Centauri" (arazzi non identificati); Filza, Documenti e conti di Arazzerie, n. 953, p. 25; Conti dell'Arazzeria, n. 1041, pp. 16, 37, 45, 56. Nel Libro delle spese (1609), n. 305, p. 52, della Guardaroba Medicea è registrato un pagamento che non si sa a cosa attribuire mentre un pagamento di 115 scudi del 29 apr. 1611 (ibid., n. 311, p. 15) indica due tele, non identificate, con La presentazione della Vergine al Tempio e il Martirio di s. Filippo. Da lettere inviate da Roma nel 1610 dal Cigoli (che il C. probabilmente aveva seguito a Roma proprio intorno a quell'anno), risulta che il C. era stato supervisore alla costruzione della cappella principale di S. Felicita a Firenze per Piero Guicciardini (Guicciardini-Dori, 1952).

Seguendo i disegni architettonici del Cigoli, il C. eseguì poi, per la cappella, pitture (finite entro il 1620)che sono tuttora in loco e dimostrano il grande influsso esercitato dal Poccetti sulle scene narrative nitidamente disegnate e sulle singole figure collocate entro spazi geometricamente organizzati che sono racchiusi da cornici e cartocci riccamente decorati.

Nel 1613 il C. affrescò nel chiostro di S. Marco S. Antonio che fonda l'Istituto dei Buonomini (Thiem, 1977). Come risulta dal Libro del cardinale Carlo de' Medici, il 6 marzo 1618 veniva pagato 381 scudi (Arch. di Stato di Firenze, Libro dal 1617 al 1627, p. 36) per decorazioni pittoriche a Careggi (che includevano la pittura di vasi per i limoni e di balaustre). Altre sue opere a Firenze furono la decorazione del palazzo dell'Antella (1619), affreschi nel casino mediceo (1621: vedi Masetti, 1962) e, dal 1622, il soffitto della cappella con S. Michele Arcangelo e altri Angeli nella casa Buonarroti (Procacci, 1965, pp. 14, 182, figg. 62 s.).

Un disegno del S. Michele nel Gabinetto degli Uffizi, una scena firmata nella Collezione Witt di Londra e alcuni disegni a lui attribuiti nella Biblioteca Marucelliana e nella collezione Santarelli (Gabinetto degli Uffizi) costituiscono il nucleo fondamentale per la conoscenza del C. come disegnatore (Thiem, 1977).

Il C. morì a Firenze e fu sepolto il 26 sett. 1635 nella chiesa di S. Trinita, della quale il C., insieme con la sua famiglia, era stato benefattore.

Bibl.: L. Lanzi, Storia pittor. della Italia, a cura di M. Capucci, I, Firenze 1968, p. 171; L. Tanfani Centofanti, Notizie di artisti tratte dai docum. pisani, Pisa 1898, ad Indicem;D. E. Colnaghi, ADictionary of Florentine painters..., London 1928, p. 74; W. ed E. Paatz, DieKirchen von Florenz, I-VI, Frankfurt am Main 1940-54, ad Ind.;P. Guicciardini-E. Dori, Le antiche case ed il pal. del Guicciardini, Firenze 1952, pp. 124 ss.; A. R. Masetti, Il Casino mediceo e la pitt. fiorentina del '600, in Critica d'arte, IX(1962), 50, pp. 2-27 passim;U. Procacci, La casa Buonarroti a Firenze, Milano 1965, pp. 14, 182, 225; F. Facchinetti Bottai, Stanza della stufa... [palazzo Pitti], in Boll. d'arte. s. 6, LXIV (1969), 1, p. 95 e figg. 9, 18; C. Thiem, Florentiner Zeichner des Frühbarok, München 1977, ad Indicem; Firenze e la Toscana dei Medici nell'Europa del Cinquecento. Palazzo Vecchio: committenza e collezionismo medicei 1530-1610 (catal.), Firenze 1980, p. 106 108; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI p. 607.

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