Metèllo Macedònico, Quinto Cecilio

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Figlio o nipote del M. console nel 206, nacque non molto dopo il 190 a. C. Partecipò alla battaglia di Pidna (168); nel 148, pretore, sconfisse presso Pidna quell'Andrisco che, spacciandosi per figlio di Perseo, assunto il nome di Filippo, aveva fatto insorgere la Macedonia; e Andrisco gli fu consegnato poco dopo da un regolo tracio. Dopo aver inutilmente tentato di placare la lega achea, nel 146 mosse contro lo stratego Critolao e lo batté presso Scarfea; ricuperò tutta la Grecia centrale ed entrò anche in Megara. Lasciò la Grecia quando, nel 146, fu affidata la direzione della guerra a Lucio Mummio. M., rientrato a Roma, ebbe il trionfo, ma non ottenne il consolato fino al 143. Nel 143 domò a Minturno una ribellione di schiavi, e nel 142, proconsole in Spagna, combatté contro i Celtiberi senza riportare successi decisivi. Si di stinse nella lotta contro i Gracchi; fu censore nel 131. Morì nel 105. Oltre che ottimo generale, fu oratore e amico delle arti e delle lettere greche: con opere d'arte greche adornò il portico da lui eretto in Roma nella zona del Circo Flaminio.

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