MEROE

Enciclopedia dell' Arte Antica (1961)

MEROE

S. Donadoni

Antica città del Sudan. Dopo la decadenza di Napata (v.), fu la capitale della Ethiopia classica (Nubia) dal IV sec. a. C. fin verso il 350 d. C., epoca della conquista abissina del paese. I re che la prescelsero a questa funzione vi fondarono un tempio di Ammone, del quale restano elementi sufficienti per stabilire la pianta (che è di un normale tipo egiziano) ma che è completamente distrutto nell'alzato. Più antico, probabilmente del VII sec. a. C., un tempio solare assai più caratteristico come complesso, anche se anch'esso oggi molto degradato. Constava di una serie di terrazze che salivano ad un santuario in cui la divinità era rappresentata da un obelisco. All'epoca ellenistica risalgono, nella città, alcune costruzioni civili, fra le quali le meglio conservate sono le terme regie: sontuoso edificio in pietra, con facciata decorata di statue e pareti dipinte o coperte di mattoni e smalto. Esse stanno a provare quanto profondamente entro il cuore della Africa si fosse spinta l'influenza della cultura greca. La necropoli di M. consta di un campo di circa 50 piramidi, simili a quelle di Napata nelle loro proporzioni. Spesso verso la sommità sono fornite di una cameretta aperta, che serviva probabilmente come luogo di riposo per l'anima del defunto.

Da M. suole prender nome l'ultima fase della cultura etiopica di influenza egiziana. Se già Napata aveva avuto difficoltà a mantenere vivi i contatti con la civiltà dell'Egitto, assai più evidente fu questa sorte per M., tanto più lontana e divisa. La tipologia si imbarbarisce, e soprattutto nei rilievi e nelle statue si replicano vecchi moduli senza più sentirne l'organicità: figure tozze e gonfie, che raramente giungono ad una coerenza di stile, in un curioso tentativo di fusione delle superstiti esperienze egiziane e degli echi sopraggiungenti della nuova cultura ellenistica.

Bibl.: J. E. A. Budge, The Eg. Sudan, Filadelfia 1907, pp. 337-435; J. Garstang, Interim Report on the Excavations at Meroe in Etiopia, in Ann. Arch. and Anthrop. Univ. Liverpool, 1910-1914, III, pp. 57-70; IV, pp. 45-71; V, pp. 73-83; VI, pp. 1-21; VII, pp. 1-24.

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