Menhir

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Monumento, generalmente di età neolitica o del Bronzo, costituito da una grossa pietra a forma di parallelepipedo allungato, infissa verticalmente nel suolo. Talora i m. recano scolpiti tratti antropomorfi (faccia, seni) oppure ornamenti o armi, e sono allora denominati anche statue-menhir. Si rinvengono isolati oppure disposti in modo da formare allineamenti o circoli (strutture megalitiche). Frequenti nelle Isole Britanniche, abbondano in Francia, specie in Bretagna, e sono presenti nella Germania centro-meridionale; se ne trovano anche nell’Africa settentrionale, in Palestina, Siria, Corsica, Sardegna, e nella penisola italiana principalmente nel Salento (Puglia). Sono di difficile interpretazione e datazione, per l’assenza di depositi archeologici a essi riferibili; in molti casi sono però associati a tombe megalitiche, e allora vengono intesi come segnacoli. I m. della Sardegna sono di dimensioni generalmente ridotte e caratterizzati talora da mammelloni. Nel Salento sono accuratamente squadrati, e si rinvengono prevalentemente nella stessa area delle tombe megalitiche. In Italia sono stati distinti i seguenti gruppi principali: di Ladungo (Merano); di Castelluccio dei Sauri (Puglia); della Lunigiana (Toscana), nel cui ambito si articolano i complessi di Pontevecchio e di Filetto, quest’ultimo probabilmente dell’età del Ferro.

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