MEGARA

Enciclopedia dell' Arte Antica (1995)

Vedi MEGARA dell'anno: 1961 - 1995

MEGARA (v. vol. IV, p. 965)

P. Zoridis

I più antichi ritrovamenti nella città sono costituiti dalle tombe geometriche con i loro corredi, principalmente vasi, che si datano nella seconda metà dell'VIII sec. a.C. Tutte le tombe si trovavano all'interno della cinta muraria di età classica e attestano che M. venne fondata in quest'epoca in seguito al sinecismo di cinque kòmai: Megara, Heraia, Piraia, Kynosura e Tripodiskos (Plut., Mor., 295 B-C).

Delle due acropoli la più importante era quella occidentale detta di Alkathous, che ospitava la maggior parte dei templi e dei santuari. Qui, a O della collina, si sono localizzati i resti delle fondazioni del Tempio di Atena, datato al VI sec. a.C.: si distinguono il pronao, la cella e la peristasi. A oriente della stessa collina si è recentemente scoperto il settore meridionale delle fondazioni di un secondo tempio di maggiori dimensioni realizzate con grandi blocchi in opera isodomo pertinente al Tempio di Apollo e databili alla prima metà del V sec. a.C. Anche le due acropoli erano fortificate: secondo la testimonianza di Pausania (1, 42, 2) le mura di quella occidentale erano state erette dal re Alkathous con l'aiuto di Apollo. Presso propaggini meridionali se ne conserva un tratto di questo muro, costruito con grandi pietre calcaree, per una lunghezza di 25 m.

Il monumento di M. oggi meglio noto è la fontana detta di Teagene, che si data al primo decennio del V secolo. La facciata è rivolta verso S, dove è un colonnato di cinque colonne doriche in pòros. I muri sono realizzati con solide pietre in un sistema isodomo trapezoidale; la copertura del bacino era sostenuta da 35 colonne ottagonali in pòros. Qui è stato rinvenuto un rilievo con figura femminile, nello stesso materiale, che forse appartiene alla decorazione della fontana. Nella città si trovavano certamente altre fontane: una di queste è stata rinvenuta nella zona occidentale, presso la porta di Tripodiskos.

A occidente dell'odierna piazza principale della città è stato messo in luce l'angolo NO delle fondazioni del Tempio di Apollo Prostatèrios (Paus., 1, 44, 2), dove si ergevano le statue di Apollo e di Artemide, opere di Prassitele, raffigurate in monete di epoca romana. A breve distanza, verso E, si è scoperto anche un tratto dell'antica via che conduceva al tempio.

Il sito dell'agorà antica si trovava nell'attuale Piazza degli Eroi e si estendeva verso N. Nella zona meridionale è stata in parte scoperta una stoà del IV secolo. L'area dell' agorà presenta un marcato carattere funerario, poiché qui si trovavano le tombe, i cenotafî e gli heròa di varî personaggi, che in diversi casi erano onorati con monumenti realizzati a spese pubbliche. Un altro edificio, il cui sito può essere identificato con sufficiente sicurezza, è, inoltre, il témenos di Zeus (Olympièion), dove era posta la statua crisoelefantina del dio, raffigurata in monete di età romana. Si trovava sotto l'acropoli orientale detta di Caria. In quest'area si sono rinvenute diverse iscrizioni di decreti, che si trovavano all'interno del témenos.

I miseri resti di varí edifici non confermano la fama dei Megaresi di costruire case grandi e belle. Ciò che sorprende è invece il notevole numero (c.a 70) di strutture sotterranee (mègara), che si trovano nella città in tutta la sua estensione e che in molti casi costituivano parte della casa. Venivano utilizzati come luoghi di immagazzinamento di cereali e come luoghi di culto di Demetra e forse da essi M. ha derivato il suo nome. La comunicazione all'interno della città avveniva attraverso strade che avevano una superficie in solida terra battuta e su un lato un condotto a cielo aperto, in pietra, per le acque piovane. La maggior parte dei tratti di arterie stradali è stata messa in luce nel settore meridionale. Di queste la più nota era la via Euthèia, che partiva dal lato orientale dell' agorà e raggiungeva Nikaia.

La città era protetta da una cinta muraria, di pianta tondeggiante, rafforzata da torri quadrangolari e semicircolari. A O e a E, dove non vi erano corsi d'acqua, la difesa era rafforzata da un antemurale. La prima fase della fortificazione si data subito dopo le guerre persiane; la seconda e più significativa, dopo la fine della guerra del Peloponneso o agli inizî del IV secolo. È stato inoltre scoperto un tratto del braccio occidentale delle lunghe mura che univano M. con il porto di Nisana, costruite a partire dal 460 a.C.

Le grandi necropoli erano all'esterno della città: due di esse sono state localizzate a NO, una sul lato destro della strada verso Pages e l'altra fuori della porta di Tripodiskos e sul lato destro della strada che conduce a questa contrada. Di qui provengono anche due statue funerarie femminili in marmo. Una terza necropoli si trova a SO della città, lungo la strada per Corinto, mentre l'ultima è situata a S, all'interno delle lunghe mura. Le tombe più antiche risalgono al VI sec. a.C.

Per quanto riguarda la scultura, oltre alle opere che enumera Pausania, delle quali alcune appaiono raffigurate su monete di età romana, sappiamo da basi iscritte che Kallikles, figlio di Eunikos, aveva eseguito due piccole statue bronzee, una di Dioniso e l'altra di Afrodite. Gli scultori ateniesi Kephisodotos e Timarchos avevano scolpito le statue raffiguranti un certo Dion e la sua sposa Diokleia. Eucheir aveva firmato la statua di Dionysidoros.

A Olimpia si conserva il frontone del thesauròs dei Megaresi, con la raffigurazione di una gigantomachia (c.a 510 a.C.). Nel Museo Nazionale di Atene, oltre a diversi piccoli rilievi votivi, si trova anche la statua in pòros di una figura femminile seduta degli inizî del V sec. a.C., come pure una Nike colossale della fine del IV sec., mentre nel Museo di Worchester è la bella statua di guerriero del V sec. e nei musei di Berlino sono conservati quattro rilievi del V e del IV secolo.

In età romana, dopo le catastrofi della guerra civile, M. inizîa una nuova fase di sviluppo nel periodo giulio-claudio, come indicano diverse basi iscritte di statue onorarie. La maggior fioritura, tuttavia, ebbe luogo, come mostrano iscrizioni e scavi archeologici, con Adriano e Marco Aurelio. Adriano è celebrato come fondatore, legislatore e benefattore. Tra le opere da lui patrocinate si includono l'ampliamento della strada per Corinto, la sistemazione di condotti in pietra a cielo aperto lungo le strade della città e la ricostruzione in marmo del Tempio di Apollo. Altre opere dovettero essere realizzate all'epoca dei Severi, poiché un'iscrizione ricorda Caracalla come benefattore della città. In quest'epoca vennero eseguiti anche i seggi del bouleutèrion.

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Vicende storiche: R. P. Legón, Megara. The Political History of a Greek City-State to 336 B. C., Ithaca-Londra 1981; I. Pililis, Γενική Ιστορία των Μεγάρων, I, Atene 1990.

Studi basati sulle notizie di Pausania: M. Sakellariou, N. Pharaklas, Μεγαρις. Αιγοσθενα, Ερενεια, Atene 1972, p. 42 ss.; Ν. Papachatzis (ed.), Παυσανιου Ελλάδος Περιηγησις, Ι. Αττικά, Atene 1974, p. 487 ss.; J. Travlos, in Εγκυκλοπαίδεια Δομη, Χ, Atene 1974 p. 204 ss., s.v. Μέγαρα; Α. Müller, Megarika, in BCH, CIV, 1980, p. 83 ss.; CV, 1981, p. 203 ss.; CVIII, 1984, p. 249 ss.; P. Zoridis, in Εγκυκλοπαίδεια Παπηυρος-Λαρους Μπριταννικα, XXXIX, Atene 1990, p. 166 ss., s.v. Μέγαρα.

Scultura: C. Blumel, Katalog der griechischen Skulpturen des 5. und 4. Jhs v. Chr., Berlino 1928 (sui quattro rilievi, cat. 18, 82, 85 e 88); H. Diepolder, Eine Kriegerstele aus Megara, in Müjb, 1928, p. 225 ss.; R. Horn, Stehende weibliche Gewandstatuen in der hellenistischen Plastik, Monaco 1931, p. 93; J. N. Svoronos, Das Athener Nationalmuseum, Atene 1937, II, p. 441 ss., III, p. 562 ss.; L. Alscher, Griechische Plastik, III, Berlino 1956, p. 123 ss.; E. Vanderpool, in AJA, LXII, 1958, pp. 323-324; P. C. Bol, Die Giebelskulpturen des Schatzhauses von Megara, in AM, LXXXIX, 1974, p. 65 ss.

Monete: F. Imhoof Blumer, P. Gardner, A Numismatic Commentary on Pausanias, in JHS, 1885, p. 53 ss.; Β. V. Head, Catalogue of Greek Coins. Attica, Megaris, Aegina, Londra 1888, p. 118 ss.; id., Historia nummorum, Oxford 19112, p. 392 ss.; F. O. Waage, Greek Bronze Coins from a Well at Megara (Numismatic Notes and Monographs, 70), New York 1935, p. 1 ss.; SNG. The Royal Collection of Coins and Medals, Danish National Museum, 14, Copenaghen 1944, nn. 459-500.

Iscrizioni: IG, VII, 1-187; R. M. Heath, Proxeny Decrees from Megara, in BSA, XIX, 1912, p. 82 ss.; C.V. Kritzas, Καταλογος πεσόντων απο τα Μέγαρα, in Φίλια επη εις Γ.Ε. Μυλωναν, Atene 1986-1989, III, p. 167 ss.