Megapolo

NEOLOGISMI (2018)

megapolo


(mega-polo, mega polo), s. m. Complesso di vasta portata che riunisce o serve attività affini tra di loro.

• Finora, infatti, la [Fondazione] Fiera è sopravvissuta sostanzialmente barattando valorizzazioni immobiliari in cambio di oneri gestionali. Ma già sulla costruzione del megapolo, un management minimamente efficiente avrebbe scritto un piano industriale in cui si spiegava come remunerare l’investimento. (Marco Alfieri, Riformista, 3 aprile 2007, p. 4, Ambrogio) • Matteo Renzi [...] Vola da Santiago del Cile a Antofagasta, nel nord del paese, e da lì in elicottero fino a Taltal, nel profondo deserto perché vuole essere presente all’inaugurazione del mega polo di energie rinnovabili-eolico-fotovoltaico-geotermico ‒ che l’Enel, con la sua Enel Green Power, sta realizzando nel Paese. (Giornale di Brescia, 25 ottobre 2015, p. 6, Estero) • «Stabilità e riforme sono elementi essenziali per lo sviluppo», scandisce [Ignazio] Visco nel discorso davanti ai 1.400 presenti, incluse le prime file del mondo finanziario nazionale. Un mondo che da un lato dibatte il progetto di un mega-polo «bancassicurativo» lanciato da Intesa Sanpaolo per assicurarsi il controllo di Generali e dall’altro assiste al dibattito su una mini-correzione dei conti e sul suo ulteriore effetto depressivo. (Eugenio Fatigante, Avvenire, 29 gennaio 2017, p. 10, Attualità).

- Composto dal confisso mega- aggiunto al s. m. polo.

- Già attestato nella Stampa del 31 dicembre 1988, Alessandria e Provincia, p. II (G. L. P.).

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