MECLEMBURGO

Enciclopedia Italiana (1934)

MECLEMBURGO (ted. Mecklenburg; A. T., 53-54-55)

Arrigo LORENZI
Walter HOLTZMANN

Il nome di Meclemburgo, dato al territorio diviso fra due stati (Meclemburgo-Strelitz e Meclemburgo-Schwerin) fino al i° gennaio 1934, e a partire da quella data riunito in uno solo appartenente alla Germania, proviene da quello di Mikilinburg (Viligrad) che era la capitale degli slavi Obodriti fra la Trave e il Warnow. Questo territorio forma la costa SO. del Baltico. Esso non corrisponde a un individuo geografico; è una parte del cosiddetto Bassopiano della Germania settentrionale, politicamente distinta da cause storiche.

Il Meclemburgo ha una popolazione complessiva di 805.189 abitanti (1933), in grande maggioranza protestanti, su un'area di 16.056 kmq. (50 ab. per kmq.).

Il Meclemburgo possiede due exclaves (Rossow e NetzebandSchönberg) incastrati nella giurisdizione prussiana di Potsdam.

Caratteristiche fisiche e antropiche. - Del bassopiano predetto la parte maggiore del Meclembuno occupa quei rilievi che si chiamano Ripiani Lagosi, prossimi al golfo di Lubecca. La sua superficie, per circa due terzi è tributaria del Baltico; solo la parte meridionale o direttamente o per mezzo del Havel (a levante) manda le sue acque all'Elba e quindi al Mare del Nord.

Il terreno, che sulle carte in piccola scala appare piano e inferiore alla quota di 200 m. s. m., in realtà è quasi ovunque ondulato per la presenza di molte collinette che sono antiche morene (v. germania), ora di forma allungata e con dolci pendenze, ora invece piuttosto erte e tondeggianti. La natura del suolo varia da un punto all'altro, a distanze anche brevissime: sabbie, argille, marne, ghiaie e frammenti di roccia di ogni grandezza, ora sparsi qua e là, ora appressati a formare distese di ciottolame e "mari di rocce". Queste condizioni si ripercuotono sull'ammanto vegetale spontaneo e sull'insediamento umano. L'uno e l'altro presentano caratteri uniformi e insieme diversi nei particolari.

Come generalmente si osserva nelle regioni d'accumulamento glaciale, il reticolato idrografico ha uno sviluppo ancora incompleto e moltissime (più di 650) sono le raccolte d'acqua stagnante di varia grandezza, alcune divenute torbiere, nelle bassure interposte alle colline; talvolta si tratta di ampî laghi (Müritz, a 63 m. s. m., con una superfice di 111 kmq., e una profondità massima di 22 m.), nei quali si rispecchiano magnifiche faggete. Il maggior numero di questi laghi si trova nella lieve bassura che forma la parte centrale del territorio.

Solo in tre parti vi è vero bassopiano: a SO. le brughiere lungo i fiumi Elde, Rognitz e Sude, la brughiera di Rostock e il ripiano fra i laghi di Krakow e di Goldberg. Né deve essere taciuto il fatto che la planizie di questi ripiani è in parte alterata dalla presenza di dune. Molti sono i corsi d'acqua che attraversano il Meclemburgo: nascono generalmente da laghi e nei corsi superiori frequentemente percorrono vallette che hanno l'aspetto di piccole forre; in quello inferiore descrivono molti meandri, entro valli larghe e paludose, le quali attestano di essere state scavate da correnti molto più grosse. Sboccano in mare per incisure imbutiformi (Trave, Warnow) e formano poco profondi espandimenti paragonabili a lagune. I piccoli fiumi del Meclemburgo si potrebbero facilmente congiungere con canali e adattare alla navigazione interna. Sta il fatto però che, essendo il Meclemburgo piuttosto isolato, perché escluso dalle rive dei fiumi magiori, che sono vie naturali d'importazione delle materie prime (e di queste il suolo non ne dà), occupazione principale della popolazione meclemburghese (per più del 45% di essa) dovette essere l'agricoltura (segala, avena, patata, barbabietola) con l'allevamento del bestiame ovino e bovino (favorito quest'ultimo dalle grandi aree prative delle colline).

Le industrie sono poche, non grandi e di recente costituzione (caseihci, xuccherifici, molini, fiabbriche di conserve e di amido, macchine agricole) e un buon numero di esse ha per base l'agricoltura. Questa è una spiccata caratteristica economica del Meclemburgo di fronte a tutta la Germania.

Quanto alla composízione etnica della popolazione, basti fare presente che sugli abitanti di origine slava e discendenti dagli Obodriti e dai Liutizi, o Vilzi, si sovrappose (o si sostituì) l'elemento tedesco (basso-sassone), cominciando dalla metà del sec. XII.

La casa rurale basso-sassone è la testimonianza impressa sul suolo di questa germanizzazione del paese. D'altra parte, moltissimi sono i nomi di luogo di evidente origine slava (terminanti in itz, in, ow, au, un, gard); e slava si ritiene dai più la pianta di molti villaggi (tipo del Rundling). E per tutto il territorio sono sparsi i resti delle opere di legname che munivano i villaggi slavi costruiti tra i bracci fluviali e le paludi. Anche sulle città attuali le acque esercitarono un'azione attrattiva: le città sono situate di preferenza all'estremità esteriore dei laghi di forma allungata. Tale è la situazione di Schwerin (53.571 ab.), capitale del Meclemburgo, di Waren, di Güstrow, di Neubrandenburg, di Teterow, di Mirou,, di Wesenberg. Anche Rostock (89.990 ab.) e Wismar (z7.000 ab.) si trovano all'estremità di penetrazioni del Baltico simili a laghi. Pure Neustrelitz (19.237 ab.) ex-capitale del Meclemburgo-Strelitz, è situata su un lago.

Storia. - I due stati di Meclemburgo-Schwerin e MeclemburgoStrelitz hanno storia in comune. Nel principio dell'era cristiana il paese era popolato da tribù germaniche, probabilmeme dagli Svevi. Dopo che questi si furono ritirati, il paese rimasio libero fu occupato durante il sec. VI dagli Slavi, i quali alla fine del secolo VIII vennero in contatto con i Franchi conquistatori.

Le fonti tedesche dànno il nome di Obodriti (anche Abodriti) agli abitanti del Meclemburgo; ultimamente si è accertato che il centro della stirpe e anche del culto pagano Rethra si trovava presso Feldberg, nel Meclemburgo- Strelitz.

L'azione missionaria tedesca ha inizio con la fondazione dei vescovadi di Havelberg (946) e di Oldenburg (948) per opera di Ottone I; ma i risultati ottenuti da Ottone I andarono perduti sotto il suo successore. Anche il rinnovato tentativo di un'azione missionaria, fatto dall'arcivescovo Adalberto di Brema (1043-72), non fu che un successo passeggero. Solo alla metà del sec. XII si riuscì a rimuovere il paganesimo: e ciò essenzialmente per l'opera di Enrico il Leone, duca di Baviera e di Sassonia (v.). Nel 1160 cadde l'ultimo principe degli Obodriti pagani, Niklot; negli anni seguenti il Meclemburgo venne annesso al ducato di Sassonia. Il figlio di Niklot, Pribislav I, che si era convertito al cristianesimo, ebbe però in feudo da Enrico il Leone, nel 1167, la maggior parte dei suoi territorî e fu il capostipite della dinastia meclemburghese germanizzata, che dal sec. XIII ha regnato fino al 1918. La contea di Schwerin, fondata da Enrico il Leone, passò al Meclemburgo nel 1358 dopo l'estinzione di quella famiglia comitale; lo stesso accade anche nell'epoca della Riforma per i vescovadi di Ratzeburg e di Schwerin, pure fondati da Enrico il Leone. Sotto il figlio di Pribislav I (morto nel 1178), Enrico I Burwy, il Meclemburgo fu minacciato dalla Danimarca; ma dopo la battaglia presso Bornhovde (1227) la minaccia svanì. Con la diffusione del cristianesimo si ebbe la colonizzazione tedesca, che nel sec. XIII fece di questo paese un regno tedesco.

Nel Medioevo e nell'epoca moderna il territorio del Meclemburgo, i cui limiti non hanno subito cambiamenti importanti dal secolo XIV, fu diviso più volte. Così dal 1230 si distinguono, accanto alla casa di Meclemburgo vera e propria, innalzata nel 1349 alla dignità ducale nella persona di Alberto, le linee di Werle-Güstrow (estinta nel 1436), di Rostock (estinta nel 1328, in ultimo feudo danese), e quella di Parchim (estinta nel 1325). Notevole la fondatone dell'università comune in Rostock (1419). Una nuova divisione nel 1556 diede origine alle linee di Schwerin e di Güstrow, che nel 1610 si tornarono a riunire, ma nel 1611 si separarono di nuovo. La Riforma fu introdotta nel Meclemburgo nel 1549. Nella guerra dei Trent'anni i duchi Adolfo Federico e Giovanni Alberto furono scacciati (1627), dal Wallenstein e furono esiliati dall'imperatore; nel 1629, il Wallenstein dovette nuovamente sgombrare il paese di fronte al re di Svezia Gustavo Adolfo; dopo la caduta del Wallenstein, seguì nel 1635 la riconciliazione dei duchi di Meclemburgo con l'imperatore e la loro restaurazione. Nella pace di Vestfalia il Meclemburgo dovette cedere alla Svezia l'antica città commerciale marittima di Wrismar, che aveva avuto molta importanza ai tempi della Hansa, e alcuni distretti; Wismar tornò poi al Meclemburgo (1803).

L'attuale divisione del Meclemburgo in Meclemburgo-Schwerin e Meclemburgo-Strelitz risale a un accomodamento concluso nel 1701: la località di Ratzeburg, situata presso la baia di Lubecca, fu annessa al territorio di Strelitz con le città di Stargard, Neubrandenburg e Neustrelitz; il resto, insieme con Schwerin, Parchimi, Güstrow e Rostock, passò a Schwerin.

Nel Meclemburgo-Schwerin nel sec. XVIII scoppiarono più volte dissidî fra il duea e gli stati, soprattutto fra il duca e la nobiltà, che furono accomodati nel 1755 grazie al patto di successione, che è rimasto fino al 1918 la base della costituzione del Meclemburgo. La nobiltà e il consiglio provinciale, Landschaft, costituito dai borgomastri delle 49 città privilegiate, costituirono per essa la dieta in comune per ambedue gli stati; e così il Meclemburgo fu l'unico fra gli stati germanici che aveva nel sec. XX intatta la sua costituzione di stati provinciali.

Nell'età napoleonica il Meclemburgo venne occupato nel 1806 dai Francesi, ma nel 1807 per intervento di Alessandro I di Russia fu restituito di nuovo ai duchi, i quali si unirono nel 1808 alla confederazione del Reno. Nel 1813 il duca di Schwerin, Federico Francesco (1785-1835), fu il primo dei principi tedeschi a unirsi alla coalizione antifrancese nel 1815 entrò nella Confederazione germanica, ottenendo la dignità di granduca. La linea ducale di Strelitz si estinse nel 1918, poco prima dello scoppio della rivoluzione; il duca di Schwerin abdicò il 14 novembre 1918. Dopo l'istituzione della repubblica in ambedue gli stati furono adottate costituzioni moderne democratiche, rinunziando all'unione; il 1° gennaio 1934 il governo effettuò finalmente l'unione dei due paesi.

Bibl.: Periodico: Jahrbücher des Vereins für mecklemburgische Geschichte und Altertumskunde, I, segg., Schwerin 1836 segg. Fonti: Monumenta inedita rerum Germanicarum praecipue Cimbricarum et Megalopolitensium ed E.J. de Westphalen, I-IV, Lipsia 1739-45; Mecklemb. Urkundenbuch, edito dal Verein für mecklemb. Gesch. u. Altertumskunde, I-XXIV, Schwerin 1863-1909 (fino al 1400): v. inoltre: C. Ch. F. von Lützow, Versuch einer pragm. Gesch. von Mecklemburg, I-III, Schwerin 1827-35; W. Ule, Geographie von Mecklemburg, Stoccarda 1909; H. Witte, Mecklemb. Gesch., I-II, Wismar 1900-13; G. Schwarz, Landeskunde der Grossherzogtümer Mecklemburg und der Hansestad Lübeck, Lipsia 1910; O. Vitense, Gesch. von Mecklemburg, Gotha 1920.

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