Comunicazione, meccanismi psicologici della

Dizionario di Medicina (2010)

comunicazione, meccanismi psicologici della


Processo cognitivo e comportamentale di trasferimento dell’informazione contenuta in un segnale da un sistema (promotore o emittente) a un altro (recettore o ricevente), attraverso un mezzo (canale). In questo senso il segnale è dotato di significato tale da poter provocare una reazione nel recettore. In generale, la cosiddetta teoria della comunicazione prende in considerazione la rete globale dei rapporti tra individui (persone, animali, gruppi etnici e sociali, ecc.) che contiene qualsiasi dinamica cognitiva o comportamentale di scambi di segnali, in un contesto di due o più individui (o sistemi) che si inviano gli uni con gli altri, anche inconsapevolmente, segnali o segni (informazioni significanti) di natura culturale, sociale, emozionale, operativa, ecc. In partic. si distingue la comunicazione verbale dalla comunicazione non verbale (o analogica), cioè l’insieme dei segnali extralinguistici (mimici, cinesici, tattili, ecc.) latori di informazione o di significato nelle relazioni umane o animali. Nello studio del comportamento animale, si intende per comunicazione animale (o biocomunicazione), la trasmissione intraspecifica o interspecifica di informazioni relative alla ricerca del cibo, al corteggiamento, alla difesa, ecc., realizzata mediante segnali di varia natura (posturale, tattile, olfattiva, chimica, elettrica, termica, ecc.). Un’importante applicazione della teoria della comunicazione è quella alla psicoterapia familiare (➔ terapia familiare), in cui la famiglia viene concepita come sistema di interazioni e di scambi comunicativi consci e inconsci mediante la comunicazione verbale e soprattutto quella non verbale. In tale contesto, l’accento è posto sui comportamenti che caratterizzano l’intero sistema e che di per sé rappresentano vere e proprie comunicazioni tra gli individui (➔ pragmatica della comunicazione). La famiglia è definita come un organismo governato da regole di costruzione di significati, la cui stabilità è mantenuta da meccanismi omeostatici interni che agiscono in direzione di una limitazione del comportamento entro confini stabiliti. L‘adozione del modello cibernetico mira a sottolineare il fatto che la famiglia patologica è un sistema autocorrettivo e tendente all’omeostasi, per il cui cambiamento si pone la necessità dell’azione di un agente esterno (il terapeuta).

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