Bense, Max

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Filosofo e studioso di estetica tedesco (Strasburgo 1910 - Stoccarda 1990). Prof. di discipline filosofiche a Jena e quindi, dal 1949, a Stoccarda. Utilizzando concetti della teoria dell'informazione, ha proposto una nuova estetica che rintraccia per l'arte, e specie per la poesia, un'autonomia nella progettualità del bello, con una complementarità di arte e tecnica, e quindi di canoni scientifici, che sola dà all'arte pieno diritto di cittadinanza anche nel mondo ultratecnicizzato di oggi. Oltre a volumi di tematica espressamente filosofica (fra cui un saggio Hegel und Kierkegaard, 1948), ha scritto in sede estetica Literaturmetaphysik (1950), i 4 volumi di Aesthetica (1954-60), Theorie der Texte (1962). I suoi testi poetici (fra cui Bestandteile des Vorüber, 1961; Entwurf einer Rheinlandschaft, 1962; Die präzisen Vergnügen, 1964; Nur Glas ist wie Glas, 1970) risentono troppo del loro carattere sperimentale per essere del tutto persuasivi.

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