MATERA

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

MATERA (XXII, p. 554)

Giuseppe MORANDINI

Il centro è posto a 401 m. s. m. sulle pendici di una rupe di natura calcarea, sede della cosiddetta "civita", lambita dal torrente Gravina.

In attuazione del piano regolatore e di risanamento del centro cittadino, sono state eseguite le demolizioni delle casette e grotte esistenti tra Via Umberto I e Via Margherita. Nall'area che ne è risultata, previo allargamento della Via Umberto I, è stato costruito il nuovo edificio delle Poste. Per dare alloggio alle famiglie sfrattate per le demolizioni sono stati costruiti due gruppi di case popolari. Altre opere pubbliche eseguite sono: il palazzo dell'amministrazione provinciale, il completamento e il restauro del palazzo del governo, un edificio scolastico, il macello comunale, il campo sportivo Luigi Razza, il palazzo dell'Economia Corporativa.

Una delle più fiorenti industrie della città è quella molitoria e dei pastifici che lavora i grani duri prodotti nel territorio.

Le condizioni sanitarie della città - rifornita di acqua dall'Acquedotto pugliese - sono ottime, come dimostra la forte diminuizione dell'indice di mortalità (28,43% nel 1886; 19,63% nel 1936) e natimortalità. L'assistenza sanitaria è garantita da un ospedale civile, tre dispensarî, 2 consultorî, dell'O. N. M. I. e dal laboratorio d'igiene e profilassi.

Matera è congiunta anche a Potenza mediante la linea ferroviaria Matera-Altamura-Potenza.

Oltre i torbidi rivoluzionarî del 1799, si ricordano quelli, determinati dalle stesse cause, del 1647 e 1648.

La provincia di Matera. - Una delle due provincie della Lucania, istituita nel 1927 (v. basilicata, App.), con 23 comuni dell'ex circondario di Matera, 6 di quello di Lagonegro, 2 di Potenza e 1 di Melfi. Compresa tra le provincie di Taranto e di Bari a oriente e a settentrione, confina con quella di Potenza a occidente, mentre a mezzogiorno per breve tratto è a contatto con la provincia di Cosenza e per un tratto di circa 40 km. a SE. si affaccia sullo Ionio.

Quasi tutta la parte centrale è montuosa, con qualche elevazione che non supera di molto i 1000 metri; la regione montuosa centrale degrada in zone collinose a settentrione e a oriente in parte, mentre la regione prospiciente lo Ionio è zona di pianura. Vari corsi d'acqua, tra i quali qualcuno importante, raccolgono le acque che scolano dai monti, convogliandole al mare; da N. a S. si susseguono infatti il Bradano, il Basento, il Covone, l'Agri, il Sinni.

Comprende una regione agraria di montagna (con 6 zone), una di collina (con 3 zone) e una di pianura (i zona). E costituita essenzialmente di terreni del terziario (Eocene e Pliocene; argille, marne, sabbie e conglomerati) ad eccezione dei fondovalle e della parte pianeggiante lungo il mare (Quaternario).

La popolazione, distribuita su una superficie di kmq. 3.793,49, era di 142.200 nel 1911, 139.500 nel 1921, 157.000 nel 1931 e 165.000 nel 1936, con una densità di 37 nel 1911 e 1921,41 nel 1931 e 44 nel 1936. Dal 1931 al 1936 si è avuto un incremento della popolazione presente del 5,7% e della residente del 6,7%; tale aumento va riferito esclusivamente all'eccedenza dei nati sui morti.

La densità massima si riscontra in collina (46 nel 1931, 50 nel 1936) e la minima in montagna 38 e 40 rispettivamente, mentre la pianura ha valori medî (43 e 44).

La provincia comprende 32 comuni, con un totale di 40 centri, nei quali vive gran parte della popolazione (94,8% nel 1931 e 94,1% nel 1936). Poco meno della metà della popolazione si addensa nei centri da 5000 a 10.000 ab.; del resto circa 1/4 in quelli da 2000 a 5000 ab.

L'agricoltura rappresenta il campo di attività quasi assoluto per la popolazione attiva (41,3% della totale); essa è infatti esercitata da quasi 3/4 della popolazione attiva, con la caratteristica, diffusa all'intera Lucania, che la popolazione dedita all'agricoltura non partecipa nemmeno, in via secondaria, ad altre attività economiche. Complessivamente la superficie agraria e forestale è di kmq. 3615,95, dei quali 1995,42 seminativi e 1056,98 pascoli permanenti; i boschi occupano circa 240 kmq., essendo il rimanente a colture specializzate, prati permanenti e improduttivo. L'allevamento del bestiame, secondo il censimento agrario del 1930, era così rappresentato: bovini 21.000, equini 29.000, suini 23.000, ovini 198.000, caprini 45.000.

L'industria (soprattutto alimentare) occupa poco più del 15% della popolazione attiva; complessivamente le varie categorie di artigianato circa il 10%.

Ventidue centri della provincia - fra i quali Stigliano, Grassano, Pomarico, Montescaglioso, Ferrandina, Pisticci, Bernalda e Montalbano Ionico - sono alimentati dal nuovo acquedotto dell'Agri, inaugurato a Scanzano il 7 luglio 1937; tale opera ha risolto il problema del rifornimento idrico in una regione notoriamente priva di acqua potabile. La popolazione servita dall'acquedotto, che interessa anche la provincia di Potenza, è di circa 110.000 abitanti. L' acquedotto è alimentato dalle acque dell'Oscuriello e fornisce da 7500 a 9000 mc. di acqua al giorno.

Bibl.: Istituto Centrale di Statistica, Catasto agrario 1929-VIII. Compartimento della Lucania. Provincia di Matera, Roma 1933, fasc. 76; id., VIII Censimento generale della popolazione (21 aprile 1936-XIV). Provincia di Matera, ivi 1937, fasc. 78.

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