Ferrèri, Marco

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Regista cinematografico italiano (Milano 1928 - Parigi 1997). Trasferitosi in Spagna nel 1956, vi diresse film caratterizzati da un umorismo corrosivo e spietato: El pisito (1958), Los chicos (1959), El cochecito (1960). Rientrato in Italia, realizzò opere imperniate essenzialmente sulla critica della famiglia e del matrimonio: Una storia moderna: l'ape regina (1963), La donna scimmia (1964), L'uomo dei cinque palloni (1965, uscito in versione integrale in Francia nel 1969 con il titolo Break-up), Marcia nuziale (1966), L'harem (1967). Con Dillinger è morto (1969) F. raggiunse la piena maturità espressiva, ribadita quindi in Il seme dell'uomo (1969), L'udienza (1972), La grande bouffe (1973). Dopo la graffiante satira di Touche pas la femme blanche (1974), approfondì la sua tradizionale tematica della negatività, della morte, dell'alienazione dell'uomo nel mondo contemporaneo e soprattutto della crisi dei rapporti tra uomo e donna: L'ultima donna (1976), Ciao maschio (1978), Chiedo asilo (1979), Storie di ordinaria follia (1981, dall'omonimo libro di Ch. Bukovsky), Storia di Piera (1983), Il futuro è donna (1984), I love you (1986), Los negros tambien comen (Oh come sono buoni i bianchi!!!, 1988), La casa del sorriso (1990), La carne (1991), Diario di un vizio (1993).Nel 1996 realizzò Nitrato d'argento, nostalgico film sul cinema in cui mescolò fiction e documentario.

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