BOSSI, Marco Enrico

Enciclopedia Italiana (1930)

BOSSI, Marco Enrico

Domenico Alaleona

Organista e compositore. Nato il 25 aprile 1861 a Salò sul lago di Garda, da Pietro, organista, morì quasi improvvisamente il 20 febbraio 1925, a bordo di un piroscafo, mentre tornava in patria, reduce da un giro di concerti nell'America del Nord. Alunno prima del liceo musicale di Bologna, poi del conservatorio di Milano, ebbe a maestri il Sangalli per il pianoforte, il Dominiceti e il Ponchielli per la composizione. Nel 1879 ottenne il diploma di pianista, e nel 1881 quello di compositore, vincendo il premio Bonetti con l'opera in un atto Paquita. Nello stesso anno fu nominato maestro di cappella ed organista del duomo di Como; nel 1890 passò al conservatorio di Napoli come professore d'organo e d'armonia. Dal 1895 al 1902 fu direttore del liceo musicale di Venezia; nel 1902 sostituì il Martucci nella direzione del liceo musicale di Bologna. Dal 1916 al 1923 tenne la direzione del R. Conservatorio di S. Cecilia in Roma, posto che lasciò per riprendere la libera attività di organista e in tale qualità fu acclamato nelle sale da concerto di tutto il mondo. Al progresso dell'arte organistica italiana recò il contributo della sua grande valentia tecnica e della sua cultura. Pubblicò, in collaborazione col Tebaldini, un Metodo per organo.

Una bibliografia completa della produzione del Bossi compositore fu pubblicata nel numero di febbraio 1927 del Bollettino bibliografico musicale di Milano. I lavori con numero d'opera giungono a 147; a questi poi sono da aggiungerne molti altri senza numero e postumi. Ricordiamo, fra le opere di maggior mole: la cantata biblica in tre parti Canticum canticorum op. 120 (1900), il poema sinfonico-vocale in un prologo e tre parti Il Paradiso perduto, op. 125 (1902); il mistero in un prologo e tre parti Giovanna d'Arco, op. 135 (1914); le due sonate e il concerto op. 100 per organo; gl'Intermezzi goldoniani per archi; i due trii; le due sonate per violino; le composizioni corali; l'opera teatrale in un atto Il Cieco (ribattezzata poi Il Veggente).

Tra i meriti del Bossi compositore è quello di aver contribuito, dopo Martucci e Sgambati, a creare una produzione italiana di musica da concerto e da camera, in un momento in cui sembrava non fosse ammissibile in Italia altro campo di attività per i musicisti che quello dell'opera teatrale.

Bibl.: E. Desderi, M. E. Bossi, in Il Pianoforte, 1925; Boll. bibl. musicale, Milano 1927.

TAG

Giovanna d'arco

Lago di garda

Pianoforte

Piroscafo

Violino