MALPIGHI, Marcello

Enciclopedia Italiana (1934)

MALPIGHI, Marcello

Pietro Capparoni

Biologo e medico, nato il 10 marzo 1628 nella villa di Ronchi presso Crevalcuore nel Bolognese, morto a Roma il 30 novembre 1694. Perduti da ragazzo i genitori, già imbevuto di buoni studî generali, per consiglio del Natali frequentò i corsi di medicina nell'Ateneo bolognese, ove si laureò nel 1653 e a soli 28 anni vi cominciava il suo insegnamento universitario. Richiesto da Ferdinando II di Toscana, passò a insegnare a Pisa medicina teorica. Ivi conobbe Gianalfonso Borelli. I principî scientifici, i metodi d'indagine e l'esattezza del ragionamento matematico di questo audace sprezzatore delle forme scolastiche e indefesso seguace del metodo galileiano dell'osservazione e dell'esperimento, confermarono nell'animo del giovane Malpighi essere questa la vera via da seguire nell'indagine di nuove verità per il progresso delle scienze mediche e naturali. A causa della sua salute nel 1659 ritornò a Bologna, dove pubblicò le sue scoperte dei capillari sanguigni osservati al microscopio (1660), dell'alveolo polmonare e del reticolo capillare anastomotico che lo circonda (1661). Scoperta questa che rese possibile la vera teoria della respirazione polmonare. Disgustato dall'invidia e dalla gelosia di alcuni colleghi, specie dello Sbaraglia, accettò la cattedra offertagli, dietro suggerimento di A. Borelli, dall'università di Messina (1662) dopo la morte di Pietro Castelli. Ma anche in questo Ateneo il suo carattere un poco suscettibile gli fece vedere persecuzioni e gelosie, tanto che nel 1669 lo troviamo di nuovo a Bologna. In quest'anno la Royal Society di Londra, che a sue spese aveva fatto stampare alcune opere del M., lo accolse tra i suoi membri onorarî stranieri. Egli, a pubblicamente dimostrare la sua riconoscenza per l'onorifica nomina, inviava alla società inglese nuovi e importanti lavori scientifici. Il pontefice Innocenzo XII (Pignatelli), che da legato lo aveva conosciuto a Bologna, volle averlo quale suo archiatra (1691), in modo che il M. fu pbbligato a trasferirsi in Roma. Dopo 3 anni di soggiorno vi morì apoplettico (era un arteriosclerotico cardiorenale) nel palazzo del Quirinale. G. Baglivi, suo allievo prediletto, ne fece l'autopsia. La salma, dopo una temporanea tumulazione nella chiesa dei Ss. Vincenzo e Anastasio, venne trasportata a Bologna, ov'ebbe sepoltura nella chiesa dei S. Gregorio e Siro.

Biologo nel vero senso della parola, Malpighi fu un ricercatore indipendente, geniale e naturalista nel significato moderno della parola (R. Virchow). A buon diritto può essere chiamato il creatore dell'anatomia microscopica; giacché per il primo applicò il microscopio allo studio sistematico e comparato dei diversi tessuti animali e vegetali, ricercandone la struttura e i singoli processi biologici. Egli, con l'osservazione dei capillari, chiude l'anello della scoperta della circolazione sanguigna; getta le fondamenta della fisiologia e della patologia moderne e dà il primo impulso allo studio della fibrina con l'esame della contextura fibrosa del coagulo cardiaco, allora ritenuto per un polipo. Vide le emazie, da lui chiamate atomi rossi; aprì il campo alle moderne ricerche fisiologiche sulla digestione, sulla nutrizione e sulle secrezioni ghiandolari, facendo ricerche sull'anatomia fine delle papille della lingua, delle ghiandole dei polmoni, della cute, della milza, dei reni e delle mucose. Con lo studio della patologia delle specie vegetali diede un impulso indiretto allo studio della patologia animale e umana. Descrisse le formazioni linfoadenomatose della milza, che S. Wilks (1856) chiamò pseudoleucemia o morbo di Hodgkin (1832), mentre avrebbe dovuto chiamarlo morbo di Malpighi; osservò casi di calcificazione dell'aorta, anomalie dei genitali, alterazioni delle ghiandole, iperostosi ed esostosi craniche. G. B. Morgagni, il creatore dell'anatomia, patologica, è sua filiazione attraverso A. Valsalva, già suo allievo. M. può essere considerato anche padre dell'embriologia con il suo studio De ovo incubato et de formatione pulli in ovo. Egli osserva e descrive nell'embrione del pollo gli archi aortici, il ripiegamento cefalico, la formazione e l'accrescersi del sistema nervoso centrale, le vescicole ottiche e cerebrali. Il suo nome resta anche legato al corpo mucoso della pelle, ai glomeruli dei reni e ai corpuscoli della milza.

Scritti principali: Anatomes plantarum, cui subiungitur appendix, iteratas et auctas eiusdem Malpighii de ovo incubato observationes continens, Londra 1675; Anatomes plantarum pars altera, Londra 1679; Tetras anatomicarum epistolarum de lingua et cerebro, ac. D. Caroli Fracassati; quibus accessit exercitatio anonymi de omento, pinguedine et adiposis ductibus, Bologna 1665; Dissertatio epistolica de Bombyce, Londra 1669; De formatione pulli in ovo, Londra 1673; De externo tactus organo anatomica observatio, Napoli 1665; Exercitationes de Structura Viscerum, nominatim Hepatis, Cerebri corticis, Renum, Lienis cum dissertatione de Polypo Cordis: quibus accesserunt ob materiae vicinitatem eiusdem Malpighii epistolae duae de Pulmonibus, Francoforte 1678. Tutte le opere del M. sono state stampate a Londra in 2 voll. nel 1686. Le opere postume precedute dalla sua vita sono state stampate a Londra nel 1697, a Venezia nel 1698 e ad Amsterdam nello stesso anno in-4°. I principali manoscritti cpncernenti le sue ricerche scientifiche sono conservati in 16 volumi nella Biblioteca universitaria di Bologna.

Bibl.: E. Manfredi, Vita del M., in Vite di illustri italiani scritte da celebri autori, Ancona 1837; G. Atti, Notizie della vita e delle opere di M. M., Bologna 1847; L. Frati, Lettere ined. di M. M. tratte d. autografi, Genova 1904; id., M. M. e l'opera sua in scritti vari ordin. da V. Pizzoli, Milano 1897; P. Capparoni, Un ritratto di M. M. fino ad ora sconosciuto con aggiunta una iconogr. malpighiana, in Boll. dell'Ist. stor. ital. dell'arte sanit., luglio-agosto 1928.