Adriatico, Mar Bacino del
La costa orientale, nel tratto compreso fra il Golfo di Trieste e il confine tra
Le acque dell’A. presentano una notevole uniformità di composizione e di densità per cui il calore si propaga per moti convettivi dalla superficie fino a grande profondità. Per quanto riguarda le correnti, si può notare la presenza costante di una corrente ascendente dal Canale di Otranto lungo la costa orientale, la quale si espande verso il centro del bacino, nella zona del Gargano; una corrente discendente, invece, si forma lungo la costa occidentale a S di Ancona. Lungo la spiaggia veneta è nota da secoli l’esistenza di una corrente litoranea con direzione da N a S, la quale però ha vario comportamento davanti alle coste romagnole, ove di frequente si forma un vortice autonomo che può spingere le acque del Po fino alle coste istriane. I venti dominanti nel bacino adriatico sono la bora (NE) e lo scirocco (SE); frequenti sulle coste italiane sono anche il maestrale (NO) e sull’Albania il libeccio (SO). Nel bacino settentrionale l’A. ha maree più marcate del resto del Mediterraneo.
Sull’A. è il maggior porto italiano, Trieste, che dalla metà degli anni 1990 ha tolto a
Tra i porti dell’opposta sponda, i più attivi sono quelli albanesi di
Fra i traffici adriatici, a partire dall’ultimo decennio del Novecento, va annoverato anche quello dei migranti clandestini (dai paesi della Penisola Balcanica e del Vicino Oriente) che, praticato senza alcuna misura/">misura di sicurezza, ha dato luogo a molti incidenti e naufragi, con centinaia di vittime. Ad alimentare tale traffico sono stati per parecchi anni essenzialmente gli Albanesi, ai quali si sono poi aggiunti i Curdi di Turchia.
Dal punto di vista ecologico l’A., un tempo di gran lunga il più pescoso tra i mari italiani, ha subito da diversi decenni un depauperamento rilevante della sua fauna ittica, a causa dell’eccessivo sfruttamento e di gravi fenomeni di inquinamento idrico. Resta tuttavia un bacino in cui la pesca è largamente praticata, e almeno quattro delle regioni italiane che vi si affacciano figurano tra quelle che maggiormente contribuiscono alla formazione del pescato nazionale: Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Puglia. Notevole è anche la produzione dell’acquicoltura, in aumento, oltre che nell’area tradizionale delle Valli di
La costa adriatica italiana continua, inoltre, a essere sede privilegiata, in particolare per quanto concerne l’Emilia-Romagna, delle più frequentate stazioni balneari, apprezzate da turisti sia italiani sia stranieri (soprattutto tedeschi). Il turismo è tornato anche ad affollare le coste dalmate, dopo la parentesi negativa della prima metà degli anni 1990, dovuta agli scontri armati tra Croati e Serbi, avvenuti in un retroterra assai vicino.