Manùzio, Aldo, il Giovane

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Erudito, stampatore editore (Venezia 1547 - Roma 1597), figlio di Paolo, nipote di Aldo il Vecchio. Lavorò col padre a Roma alla Stamperia Vaticana; poi a Venezia collaborò coi Torresani alla direzione della tipografia avita che si chiuse con lui, quando, morto il padre, egli si volse all'insegnamento. Tornò poi al lavoro tipografico dirigendo dal 1590 sino alla morte, per incarico di Clemente VIII, la tipografia vaticana. Stampò anche a Bologna con Antonio Manuzio, suo zio. Fu piuttosto un erudito che un tipografo. Tenne successivamente la cattedra di retorica a Venezia, a Bologna (1585), a Pisa (1587) e a Roma, dove successe a M. A. Mureto. Scrisse la Vita di Cosimo de' Medici (1586), Le attioni di Castruccio Castracane (1590), dissertazioni archeologiche varie e filologiche su Orazio, Terenzio e Livio, pubblicò le opere di Cicerone con le annotazioni del padre. Dispersa è andata la sua ricchissima biblioteca che aveva destinato alla Marciana, e di cui un inventario si trova all'Ambrosiana.

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