Acìlio Glabrióne, Manio

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Nome di alcuni magistrati dell'antica Roma: 1. Tribuno della plebe nel 201 a. C., quindi edile, pretore e infine console nel 191, ottenne di condurre la guerra contro Antioco III di Siria, e lo vinse facilmente alle Termopoli: inseguendolo conquistò Scarfea. L'anno seguente celebrò il trionfo. Pose anche (190) la candidatura alla censura; ma due tribuni lo accusarono di peculato, e contro di lui testimoniò M. Porcio Catone; A. G., protestando contro la falsa testimonianza, ritirò la sua candidatura, ma fece fallire anche quella di Catone. 2. Tribuno della plebe nel 122 a. C.: promotore della lex Acilia repetundarum. 3. Figlio del precedente, fu pretore nell'anno 70 (come tale presiedé il processo contro Verre), console nel 67: avuto il comando della Bitinia e del Ponto, assunse la direzione della guerra contro Mitridate. 4. Console ordinario con Marco Ulpio Traiano (poi imperatore) per il 91 d. C. e durato in carica fino al novembre, fu sospettato da Domiziano e fu obbligato a combattere con le fiere nel circo, poi esiliato e messo a morte (95 circa), o perché accusato di aspirare all'Impero (secondo Giovenale, e molto verosimilmente Svetonio) o perché "ateo" e seguace di "costumanze giudaiche" (Dione Cassio); cioè, a parere di varî moderni, perché cristiano. Certo tali furono quei suoi familiari, il cui ipogeo sepolcrale, scoperto nel 1888-89, e che doveva essere riccamente decorato, costituisce uno dei nuclei più antichi del cimitero di Priscilla in Roma.

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