MANDARINO

Enciclopedia Italiana (1934)

MANDARINO (lat. scient. Citrus nobilis Lour.; fr. mandarin; sp. mandarinero; ted. Mandarine; ingl. Maltese orange)

Fabrizio Cortesi

È un arbusto o un alberetto di piccole dimensioni, ramoso, con foglie sparse su brevi piccioli alati leggermente, ellittico-lanceolate, acute. I fiori sono in grappoli o in ciuffetti, con petali allungati, bianchi, assai odorosi; gli stami hanno filamenti lineari poco saldati fra loro. Il frutto è globoso-depresso, di 6-7 cm. di diametro, con buccia di colore giallo arancio piuttosto sottile, ricca di ghiandole oleifere, facilmente distaccabile dalla polpa, che è divisa in 8-10 spicchi e di sapore dolce aromatico gradevolissimo.

È specie originaria della Cocincina e della Cina; coltivata nelle isole della Sonda, in California e nelle località riparate e ben protette dell'Europa meridionale. Nella regione mediterranea occidentale è stato introdotto per la prima volta come curiosità nel 1828; le piante della Sicilia provengono da Malta.

Le bucce dei frutti contengono l'olio essenziale dì mandarino (oleum mandarinae), che consta principalmente di limonene, e che viene falsificato spesso con l'essenza di arancio dolce e amaro e di limone. Come pianta ornamentale si coltiva la varietà parva Schweinf. con foglie piccole, fiori piccoli e numerosi, frutti di 2-3 cm. di diametro.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata