MALI

Enciclopedia Italiana - IX Appendice (2015)

MALI.

Isabelle Dumont
Emma Ansovini

– Demografia e geografia economica. Storia. Webgrafia

Mali

Demografia e geografia economica di Isabelle Dumont. – Stato interno dell’Africa nord-occidentale. La popolazione è stata di 15.768.227 ab. nel 2014, secondo una stima UNDESA (United Nations Departmentof Economic and Social Affairs), di cui il 54% circa ha meno di 18 anni. Il tasso di incremento demografico annuale dal 1990 al 2012 è stato del 2,8% circa e si prevede che rimanga tale anche nel prossimo decennio. Questa crescita demografica si spiega con un continuo e forte abbassamento del tasso di mortalità (da 31,8‰ nel 1970 a 13‰ nel 2013) e con un tasso di natalità ai massimi livelli mondiali (47,1‰ nel 2013). L’Indice di sviluppo umano pone il M. al 182° posto su un totale di 187 Paesi (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, 2012). Nel 2012, circa il 50% degli scambi commerciali ha riguardato la sola Cina, verso la quale si sono esportati ingenti quantità di cotone, che rimane una risorsa fondamentale per il Mali.

Indicatori economico-sociali
territorio

Storia di Emma Ansovini. – Agli inizi del secondo decennio del 21° sec. il Paese precipitò in una drammatica crisi: nel gennaio 2012 i movimenti ribelli intensificarono le loro azioni nel Nord, mettendo in fuga migliaia di persone; nel marzo 2012 un colpo di Stato destituì Amadou Toumani Touré, che era stato rieletto presidente della Repubblica nell’aprile 2007; nel gennaio 2013 la Francia intervenne con le sue truppe in appoggio all’esercito maliano. A partire dal 2011 le tradizionali rivendicazioni del Mouvement national pour la libération de l’Azawad (MNLA) si erano coniugate al progetto di costruzione di uno Stato islamico, perseguito da diverse formazioni, tra cui AQMI (al-Qā῾ida nel Maghreb islamico) e ᾽Anṣār al-Dīn, facendo così definitivamente saltare gli accordi di pace (2008) tra il governo e il MNLA. Un decisivo apporto in armamenti arrivò al progetto del grande Stato islamico dai miliziani jihadisti provenienti dalla Libia devastata dalla guerra civile. Deposto con un golpe militare Touré, accusato di non rispondere adeguatamente all’avanzata dei ribelli, il potere passò a un governo di civili guidato dal presidente del Parlamento Dioncounda Traoré. In maggio però i militari ripresero il controllo, paventando un presunto tentativo di colpo di Stato da parte dei sostenitori dell’ex presidente, per poi cederlo di nuovo in agosto, quando si giunse alla formazione di un governo di unità nazionale. Nel frattempo era stato proclamato lo Stato islamico dell’Azawad che controllava le principali città del Nord, tra cui Timbuctu, dove veniva imposta la sharī ῾a. Nel gennaio 2013, di fronte all’avanzata delle milizie jihadiste che avevano conquistato Konna, avvicinandosi pericolosamente alla capitale, il presidente chiese l’intervento della Francia che avviò, in accordo con l’ECOWAS (Economic Community Of West African States), una vasta operazione militare, con impiego di mezzi aerei e terrestri, che portò alla riconquista di gran parte del territorio. Nel frattempo le violenze perpetrate dal neonato Stato islamico dell’Azawad mettevano in crisi l’alleanza tra il MNLA e le componenti jihadiste del movimento. Nell’aprile 2013 l’ONU autorizzò la missione MINUSMA (Mission multidimensionnelle Intégrée des Nations Unies pourla Stabilisation au MAli), per la stabilizzazione e il supporto alla transizione politica.

elezioni legislative

In giugno si tennero in Burkina Faso i colloqui di pace con il MNLA, colloqui che permisero il regolare svolgimento delle elezioni presidenziali nel luglio-agosto 2013, vinte, al secondo turno, da Ibrahim Boubacar Keïta, già primo ministro dal 1994 al 2000. Il processo di normalizzazione, che ebbe un altro momento importante con le elezioni legislative tenutesi nel novembre-dicembre 2013, incontrava però numerosi ostacoli e il Nord del Paese, in particolare la parte confinante con l’Algeria nella regione di Kidal, si manteneva in una condizione di forte instabilità, anche perché il cessate il fuoco con il MNLA, concordato nel giugno 2013, veniva interrotto. Solo nel settembre 2014 riprendevano i negoziati, questa volta ad Algeri.

Webgrafia: International Crisis Group, Mali: reform or relapse, 2014, http://www.crisisgroup.org/~/media/Files/africa/west-africa/mali/210-mali-reform-or-relapse-english.pdf. (23 luglio 2015)

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