Maiorca

Enciclopedia Dantesca (1970)

Maiorca (Maiolica)

Filippo Brancucci

Isola del Mediterraneo occidentale ricordata da Pier da Medicina (dannato nella nona bolgia dell'ottavo cerchio dell'Inferno) per indicare, mediante due isole opposte, questo mare in tutta la sua estensione: Tra l'isola di Cipri e di Maiolica (If XXVIII 82); questo è l'unico luogo dantesco in cui viene esplicitamente citata la più grande isola delle Baleari.

Già meta d'incursioni barbariche, soprattutto di Vandali, durante la decadenza dell'Impero romano, M. fu nel 537 sottomessa da Belisario all'Impero d'Oriente. Fu in seguito rioccupata dai Visigoti, quindi dagli Arabi (sec. VIII), che in un primo tempo l'unirono al califfato di Cordova: quindi il governatore Mudijeid, balì di Denia, fondò il regno indipendente di Denia y las Baleares (sec. XI). Covo dei pirati che infestavano il Mediterraneo, M. fu l'obiettivo di una crociata promossa da Pisa, coadiuvata da papa Pasquale II. L'impresa fu tentata nel 1113, ma solo un anno più tardi, con l'aiuto delle città di Provenza, dei Lucchesi, dei Sardi e dei Corsi, i Pisani ebbero ragione dell'isola. La conquista però non ebbe lunga durata: M., infatti, ben presto cadde in mano degli Almoravidi, rifugiatisi nell'isola durante l'invasione almohade della penisola iberica. Fra Musulmani di M., Genovesi e Pisani dopo il 1212 si venivano instaurando buoni rapporti commerciali, quando Giacomo I di Aragona il Conquistatore (1213-1276), nella sua politica espansionistica, riuscì a impadronirsi dell'isola nel dicembre del 1228 (o gennaio 1230; cfr. G. Villani VII 76).

Giacomo il Conquistatore affidò l'isola dapprima a suo cugino don Pedro, infante di Portogallo, quindi, nel 1260, morto il primogenito Alfonso, divise l'eredità fra i figli Giacomo e Pietro, assegnando l'isola e altri possedimenti a Giacomo (II di Maiorca). Ma Pietro (il futuro Pietro III di Aragona; cfr. Pg VII 112), scontento della ripartizione paterna, dopo la morte del genitore (1276) cominciò a pretendere la restituzione dell'isola, e il fratello, nell'intento di comporre il dissidio, nel 1279 gli prestò omaggio feudale. Alfonso III, figlio di Pietro (Pg VII 116), fu quindi proclamato dagl'isolani re di M. (1285) e tenne l'isola finché il successore, Giacomo II di Aragona (Pg VII 119, Pd XIX 137), la restituì allo zio. Nel 1311, morto Giacomo di M., gli succedeva il secondogenito Sancio (1312-1324); a questo Giacomo III, che prestò omaggio feudale a Giacomo II, re di Aragona, il quale dapprima non l'aveva voluto riconoscere. Pietro il Cerimonioso, salito al trono di Aragona, confiscò i beni di Giacomo III di M. nel 1343 e l'anno successivo unì le Baleari al suo regno. Giacomo III tentò di riacquistarle, ma morì da eroe nella battaglia di Lluchmajor; egli fu l'ultimo re effettivo del regno di Maiorca. Il figlio Giacomo IV invano tentò con l'aiuto di Enrico II di Castiglia di riacquistare le isole, ormai possesso della casa aragonese.

Ai tempi di D. era intenso il traffico tra M. e Firenze; la compagnia dei Bardi possedeva nell'isola un fondaco, e un cospicuo scambio di merci avveniva fra le due località, con conseguente presenza dei rispettivi mercanti (cfr. Davidsohn, Storia IV II 739-741).

D., oltre alla citazione di If XXVIII 82, fa un preciso riferimento alla politica del re Giacomo Il di M. (v.), stigmatizzandone la condotta in una terzina d'incisiva efficacia (Pd XIX 136-138). Una citazione indiretta è in If XXVI 105: le Baleari, quindi anche M., vanno comprese tra le terre che Ulisse dice di aver visto, pur non elencandole specificamente (e l'altre che quel mare intorno bagna).

Bibl. - J. Dameto, V. Mut, G. Alemani, Historia general del Reino de Mallorca, Palma di M. 1840-41; M. Alcover, El Islam en Mallorca (707-1232) y la cruzada pisano-catalana (1113-1115), ibid. 1930; G. Sabater, Historia de las Baleares, ibid. 1959; A. Pons, Historia de Mallorca, ibid. 1963-68.

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