MAIKOP

Enciclopedia dell' Arte Antica (1961)

MAIKOP

E. Castaldi

Tra i monumenti del Calcolitico del Caucaso settentrionale o "primo Kuban" (seconda metà del III millennio a. C.) assume particolare importanza l'imponente tumulo (kurgan) di M., nella valle del Kuban, scavato nel 1897 da N. I. Veselovskii (v. Caucaso, cultura del). La tomba era composta all'interno da tre camere lignee circondate da strutture in pietra, ciascuna contenente resti umani (due uomini e una donna) abbondantemente ricoperti da un velo di ocra rossa, come tutti i sepolti di questa cultura detta anche "delle tombe ad ocra".

L'ambiente più grande serbava le spoglie di un probabile monarca o capo, deposto in posizione contratta, e fornito di ricchissimo corredo funebre consistente in numerosi ornamenti (anelli, figurine piatte di leoni e di tori in oro, bottoni e grani di rame, oro, argento, corniola, turchese) che, originariamente, dovevano essere cuciti su stoffa. Accanto al defunto si rinvennero inoltre due diademi ornati di rosette nonché sei asticelle in argento ed oro, lunghe oltre un metro, quattro delle quali attraversavano figure di tori a tutto tondo di metallo prezioso: probabili insegne religiose o di comando, questi oggetti furono anche interpretati quali sostegni di un baldacchino. Le figure animali di guarnizione, semplici ma ricche di naturalismo, si collegano stilisticamente alle rappresentazioni di animali in due vasi argentei del repertorio funerario (si tratta in tutto di 17 vasi in argento, rame, ceramica e pietra, alcuni con coperchio, di forma generalmente globulare). Entrambi i vasi recano incise figure di animali (antilopi, pantere, uccelli, buoi, cavalli primigenî, leoni, cinghiali); il primo li mostra in processione, tra il collo privo di ornamentazione ed il fondo tondeggiante occupato da un rosone; l'altro in una vera e propria composizione, diffusa sull'intera superficie, includente elementi paesaggistici. In alto, come da sfondo alla scena, è raffigurata una serie di creste montagnose che, secondo l'interpretazione datane dallo scopritore, sta ad indicare la catena del Caucaso. Da queste vette scendono due fiumi che confluiscono in uno specchio d'acqua, mentre gli animali, disposti in varî sensi, vivificano il paesaggio arricchito da due alberi (v. vol. ii, fig. 615). L'insieme figurativo, cui alcuni autori attribuiscono un contenuto simbolico, denota una viva tendenza naturalistica, specialmente per quanto riguarda gli animali, tutti riconoscibili - ma contenuta in un'essenza lineare di contorno e nel rilievo di alcuni tratti caratteristici (occhi, corna, maculazione del pelame), mentre molti particolari accessori (criniera, piumaggio, foglie, rami, acqua) vengono ignorati o risolti con semplici linee diritte. Potrebbe pensarsi a prodotti d'importazione, se rappresentazioni paesaggistiche (più schematiche) non facessero parte del patrimonio locale; infatti, nelle lastre frontali o laterali delle ciste caucasiche entro kurgan si rinvengono incisi segni che sono probabili rappresentazioni simboliche di monti ed acque. Da un punto di vista stilistico, sono stati fatti richiami a stele e cilindri elamiti arcaici (v. elamita, arte), a montature di coltelli ed oggetti di toletta in osso dell'Egitto predinastico, a monumenti sumerici e mesopotamici, al primitivo (ma più tardo) stile naturalistico hittita (basandosi, in quest'ultimo caso, su una probabile comune origine), ma, sia per la situazione geografica, sia per i commerci che accompagnarono la prima scoperta del metallo, le influenze dell'Asia Minore sono da considerare come le più probabili. Una conferma dell'influsso orientale potrebbe scorgersi nell'armamentario di rame (ascia diritta, ascia trasversa ed un tipo che è una combinazione delle due); soprattutto l'ascia trasversa, isolato esempio nella zona del Kuban, ha il suo centro di produzione nella Mesopotamia.

Sempre nella stessa regione del Kuban la tomba di Staromyšastovskaia e le due di Carskaja (o Novosbodnaja) più o meno dello stesso periodo, presentano un corredo simile a quello di M., anche se meno vistoso, e una medesima concezione costruttiva della casa-sepolcro che a Carskaja appare però completamente in pietra.

Bibl.: M. Rostovtzeff, L'âge du cuivre dans le Caucase et les civilisations de Soumer et de l'Egypte Protodynastique, in Revue Archéologique, 5 S. XII, 1920, p. i ss.; A. M. Tallgren, Dolmens of North Caucasia, in Antiquity, VII, 1933, p. 190 ss.; id., Sur les monuments mégalithiques du Caucase occidental, in Eurasia Septentrionalis Antiqua, IX, 1934, p. i ss.; V. G. Childe, The Axes from Maikop and Caucasian Metallurgy, in Annals of Archaeology and Anthropology, XXIII, 1936, p. 113 ss.; H. Frankfort, The Art and Architecture of the Ancient Orient, Harmondsworth 1954, p. 115 ss.; M. Gimbuts, The Prehistory of Eastern Europe, part I, Cambridge, Mass., 1956, p. 56 ss.