MAGNETE

Enciclopedia Italiana (1934)

MAGNETE (Μάγνης, Magnes)

Goffredo COPPOLA

Poeta della commedia antica greca. Aristotele (Poet., 3) lo ricorda come contemporaneo di Chionide e più giovane di Epicarmo. La tradizione gli attribuisce undici vittorie, confermate dalle iscrizioni illustrate dal Wilhelm. Aristofane lo ricorda in un famoso passo dei Cavalieri, dal quale risulta che da giovane Magnete conseguì molte vittorie, ma, da vecchio, finì con l'essere più volte battuto.

Di lui conosciamo una diecina di frammenti e qualche titolo di commedia, come ad es. Rane, e non altro. Meritano però di essere ricordati i versi della parabasi dei Cavalieri (520 segg.), che caratterizzano bene il tipo di commedia preferito da Magnete. "Il nostro poeta" dice il coro dei Cavalieri "sapeva quel che avvenne a M. di mano in mano che incanutiva, malgrado tante vittorie riportate sui cori dei suoi rivali e i molti trofei. Non gli giovò per nulla far sentire accenti di ogni sorta, canti di uccelli che battono l'ali, modi lidî, armonie di liuto; non gli giovò tingersi in verde di rana. Da vecchio non seppe più reggersi e alla fine gli avvenne quel che non gli era avvenuto da giovane, si vide cacciato dalla scena. Gli era venuto meno il dono di far ridere."

Bibl.: I frammenti in Th. Kock, Comicorum atticorum fragmenta, I, Lipsia 1880, p. 7 segg.