MADDALONI

Enciclopedia Italiana (1934)

MADDALONI (A. T., 27-28-29)

Vincenzo EPIFANIO
Ernesto PONTIERI

Città della provincia di Napoli, che si stende a semicerchio ai piedi del monte S. Michele (420 m.) presso lo sbocco della valle di Maddaloni. Viene ricordata per la prima volta in un documento beneventano del 774, come una delle ville entro cui si venivano raccogliendo i villici della contrada. Accolse fra le sue mura i superstiti abitanti della vicina Galatia, distrutta dai Saraceni nell'862; progredì continuamente e divenne il centro di affari dei casali che sorsero all'intorno. Gli Angioini, costretti da ineluttabili esigenze finanziarie, furono i primi ad infeudarla. Nel 1390, Carlo di Durazzo la diede a un suo sostenitore, Carlo Artus, un francese, che la tenne per breve tempo. Nel 1465, l'ebbe il celebre Diomede Carafa, in ricompensa dei segnalati servigi che aveva reso ad Alfonso d'Aragona prima, al figlio Ferdinando I poi. E sotto il dominio della casa Carafa, una delle più illustri e potenti del regno di Napoli, Maddaloni restò, con titolo ducale, per oltre tre secoli, fino all'estinzione di essa che press'a poco coincise con l'eversione della feudalità nell'Italia meridionale. Tracce di mura medievali, il vecchio castello, le vicine torri più antiche attestano tuttora l'importanza di Maddaloni in quel periodo. Pochissima eco vi ebbero le vicende del 1799 e le posteriori del Risorgimento: la valle di Maddaloni vide, il 3 ottobre 1860, uno scontro di garibaldini, comandati dal Bixio, e di borbonici, che restarono tagliati fuori dopo il successo conseguito il giorno innanzi.

Dalla chiesa di S. Michele (che diede il nome al monte) si gode un'ampia vista su Maddaloni Superiore, sul superbo acquedotto carolino, che costruì (1753-1755) L. Vanvitelli per condurre le acque del Taburno nella reggia di Caserta, e sul monumento ai garibaldini caduti. Il territorio comunale (kmq. 39,82) è coltivato a viti e a frutteti; gli abitanti, 21.970 nel 1931 (22.572 nel 1921), si dedicano principalmente all'agricoltura. È stazione ferr. sulla Napoli-Caserta.

Bibl.: G. De Sivo, Storia di Galazia campana e di Maddaloni, Napoli 1851-1865; T. Persico, Diomede Carafa, uomo di stato e scrittore del sec. XV, Napoli 1899.