Lusitani

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(lat. Lusitani) Antica popolazione, originariamente insediata nella regione del Portogallo compresa tra i fiumi Tago e Duero. Precedentemente ritenuti di origine iberica, più recenti studi ne hanno accertato radici indoeuropee occidentali, dalle quali i Lusitani si sarebbero differenziati in epoca anteriore alla formazione del nucleo da cui si sarebbero evolute le famiglie linguistiche celtiche e italiche. Nel 193 a.C. cominciarono l’espansione a sud, nell’Estremadura a spese dei Vettoni e nella valle della Guadiana a spese dei Celti, e iniziarono una serie di attacchi ai Romani giungendo nel 155-54 fino allo Stretto di Gibilterra. Furono respinti da Mummio nel 152 e, dopo lunghe guerriglie, D. Giunio Bruto Calleco conquistò (136) e pacificò la regione fino al Duero (territorio dell’antica provincia portoghese del Minho). I L. parteggiarono poi per Sertorio e durante la guerra civile combatterono per i pompeiani.

La provincia di Lusitania, che ebbe in principio un’estensione molto vasta, dopo la sistemazione augustea (7-2 a.C.), comprese solo il territorio dei L. e parte dell’Estremadura; fu di diretto dominio imperiale e il governatore era un legato di rango pretorio. Capitale era Emerita (Mérida). Appena costituita, la provincia ebbe 5 colonie romane di carattere militare, 4 municipi, di cui solo Olisipo (Lisbona) di diritto romano, e 36 civitates stipendiariae che ottennero da Vespasiano il diritto latino. La romanizzazione fu più intensa nelle pianure, dove ebbe notevole sviluppo l’agricoltura. Furono sfruttate le miniere di argento, rame, stagno e oro: importante il distretto di Vipasca.

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