MUSAJO, Luigi

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 77 (2012)

MUSAJO, Luigi

Graziella Allegri

– Nacque a Locorotondo (Bari), l’8 novembre 1904 da Francesco e da Teresa Mongardi.

Conseguì la maturità liceale e, nel 1926, la laurea in chimica con il massimo dei voti a Bologna. Nel 1927 fu assistente nell’istituto chimico dell’Università di Bari, diretto da Riccardo Ciusa. Ottenuta nel 1932 la libera docenza in chimica farmaceutica e tossicologica, tenne dal 1932 al 1936 il corso di chimica generale inorganica e organica nella facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Bari, e dal 1937 al 1942 quello di chimica generale e inorganica presso la facoltà di farmacia dello stesso Ateneo.

Accanto alla didattica avviò un’intensa attività di ricerca scientifica sotto la guida  di Ciusa, al quale rimase legato da profonda stima e affetto. Nel 1930 diede inizio all’attività di ricerca propria che lo portò alla scoperta dell’acido xanturenico. Nel 1935 fruì di una borsa di studio della Fondazione Volta per recarsi a Vienna presso il laboratorio chimico dell’Università, diretto da Ernst Spath, dove continuò le ricerche sull’acido xanturenico, di cui, dopo il rientro a Bari, riuscì a chiarire l’esatta struttura, a sintetizzarlo e a dimostrare la sua derivazione da un altro metabolita del triptofano: la 3-idrossichinurenina. Ebbero così inizio le ricerche sul metabolismo del triptofano, che presto costituirono un vasto capitolo della chimica biologica sul ricambio proteico, tuttora oggetto d’interesse per molti ricercatori in tutto il mondo.

Nel 1942, ternato in un concorso a cattedra, fu chiamato alla cattedra di chimica farmaceutica dell’Università di Cagliari, dove per gli eventi bellici si fermò per breve tempo, e nel 1945 a quella di chimica farmaceutica e tossicologica dell’Università di Modena, dove fu anche preside della facoltà di farmacia. Qui riprese, avendo come collaboratori Alberto Spada e Dino Coppini, le ricerche sul metabolismo del triptofano, pervenendo all’isolamento dalle urine di pazienti affetti da tubercolosi di un altro catabolita: l’acido 3-idrossiantranilico.

Nel 1951 fu chiamato a ricoprire la cattedra di chimica farmaceutica e tossicologica, che mantenne sino alla morte, presso l’Università di Padova, dove con Carlo Alberto Benassi e Graziella Allegri continuò a occuparsi del metabolismo del triptofano e fu anche prorettore, preside della facoltà di farmacia (dal 1955 alla morte) e direttore dell’istituto di chimica farmaceutica e tossicologica. Fu inoltre membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione e del Comitato nazionale della chimica del Consiglio nazionale delle ricerche. Il CNR nel 1969 lo incaricò di organizzare il Centro di studio sulla chimica del farmaco e dei prodotti biologicamente attivi, di cui tenne la direzione fino al 1972. Fu membro effettivo dell’Accademia nazionale dei Lincei, dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, dell’Accademia patavina di scienze, lettere ed arti (oggi Galileiana) e dell’Accademia pugliese delle scienze. Per moltissimi anni fu presidente della sezione veneta della Società chimica italiana. Fu inoltre insignito della medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte.

La dimostrazione della presenza nelle urine di pazienti tubercolotici dell’acido 3-idrossiantranilico, che deriva dal triptofano ‘via chinurenina’, diede il via a una vastissima sperimentazione sull’escrezione urinaria dei metaboliti del triptofano in condizioni normali e patologiche. Con metodi analitici particolarmente precisi fu possibile identificare e dosare contemporaneamente, dopo somministrazione di una dose test di triptofano, 10 metaboliti della via chinurenina escreti giornalmente nelle urine di circa 2000 persone, studio che permise di stabilire una relazione tra alterato metabolismo del triptofano, carenze vitaminiche (B6 e nicotinamide) e stato patologico. I dati raccolti indussero Musajo a considerare la possibilità di reperire in urine umane sostanze interferenti con gli enzimi vitamina B6-dipendenti, come la chinurenina aminotransferasi e la chinureninasi che regolano il metabolismo del triptofano. Infatti, nelle urine sono presenti composti che influenzano, attivando o inibendo, l’attività di questi enzimi, isolati dai suoi collaboratori e purificati da fegato e rene di ratto al fine di studiarne il meccanismo d’azione. Un altro problema messo in evidenza da Musajo e collaboratori fu il coinvolgimento del triptofano e dei suoi metaboliti ossidrilati nella biogenesi delle melanine.

Per le sue ricerche sul metabolismo del triptofano, che ebbero vasta risonanza nell’ambiente internazionale, nel 1964 a Musajo fu assegnato dall’Accademia nazionale dei Lincei il premio Feltrinelli per la medicina, cui seguì nel 1972 il premio del Centro educazione sociale del Mezzogiorno.

Considerando Musajo un vero pioniere e lo scienziato più autorevole nel campo in questione, nel 1973 un gruppo di ricercatori stranieri si riunì a Padova per costituire l’International study group for tryptophan research (ISTRY) e organizzare un convegno internazionale da tenersi in questa città sotto la presidenza di Musajo. Dopo il primo ISTRY Meeting, che ebbe luogo nel maggio 1974 con la partecipazione di studiosi di tutto il mondo e fu un vero grande successo, l’evento si ripete nel mondo con frequenza triennale; fu organizzato nuovamente a Padova nel 1996 e nel 2002 sotto la presidenza di Allegri. Durante i convegni viene attribuita al miglior ricercatore nel campo del metabolismo del triptofano la Musajo Memorial Award Medal, istituita in suo ricordo.

A Padova, Musajo sviluppò anche ricerche sulle proprietà fotosensibilizzanti sulla cute delle furocumarine, sostanze di cui capostipite è apparso essere lo psoralene, e mise in luce che anche vegetali comunemente impiegati nell’alimentazione umana, come il sedano e il prezzemolo, contengono una furocumarina molto attiva: il bergaptene.

Affrontato con la collaborazione di Giovanni Rodighiero e Giuseppe Caporale lo studio per chiarire ciò che avviene quando si irradia un tessuto in presenza di furocumarine, Musajo appurò che esse danno luogo a una fotoreazione con il DNA, legandosi covalentemente alle basi pirimidiniche del DNA: questa fotoreazione è stata in seguito unanimemente riconosciuta come l’evento biochimico alla base di ogni effetto fotobiologico delle furocumarine.

Musajo dimostrò anche che cellule del tumore ascitico di Ehrlich, irradiate in presenza di furocumarine, presentavano un blocco della duplicazione del DNA e della sintesi dell’RNA, impedendone così la capacità di riprodursi. Si dedicò quindi allo studio dell’attività antitumorale dei composti sintetizzati nell’istituto di chimica farmaceutica e tossicologica e, per poterne sperimentare le proprietà farmacologiche, organizzò a Padova uno stabulario per l’allevamento di ceppi selezionati di animali da esperimento e realizzò un attrezzatissimo laboratorio di microanalisi organica, uno dei pochi esistenti in Italia. Infine, merita un cenno l’isolamento dall’olio di Angelica archangelica di due sesquiterpeni isomeri, identificati come copaene e alfa-ylangene, con proprietà attrattive verso i maschi della Ceratitis capitata, una piccola mosca che depone le uova sulla buccia degli agrumi facendone marcire i frutti.

Morì il 18 novembre 1974 a Modena, dove era tornato a vivere con la moglie Carla Giacobazzi, sposata nel 1958 e da cui aveva avuto un figlio, Francesco Giovanni.

Tra i numerosi lavori di Musajo si segnalano: Sull’acido xanturenico, nuovo acido diossi-chinolin-carbonico isolato nelle urine di ratti in seguito ad alimentazioni iperproteiche, in Trabajos del IX Congreso internacional de química pura y aplicada, Madrid 1934, pp. 1-12; Sintesi dell’acido xanturenico, ibid., pp. 230-234; Sulla presenza di un altro derivato chinolinico nelle urine di animali a dieta iperproteica, ibid., pp. 307-310 (con M. Minchilli); Konstitution und neue Synthesen der Xanthurensaure, in Berichte der Deutschen Chemischen Gesellschaft, LXXIV (1941), pp. 1839-1843 (con M. Minchilli); Sulla sintesi della 3-ossichinurenina, in Gazzetta chimica italiana, LXXX (1950), pp. 171-176 (con A. Spada - E. Casini); In vivo transformation of d,1-3-hydroxykynurenine in xanthurenic acid, in Science, CXIII (1951), pp. 125 s. (con F.M. Chiancone - D. Coppini); L’influence de la vitamine B6 sur l’élimination de l’acide cynurenique comparée à celle de l’acide xanthurenique, in Bulletin de la Société de chimie biologique, XXXIII (1951), pp. 1292-1296 (con F.M. Chiancone - D. Coppini - E. Ginoulhiac); Isolation of 3-hydroxyanthranilic acid from pathological human urine after administration of L-tryptophan, in Journal of biological chemistry, CXCVI (1952), pp. 185-188 (con A. Spada - D. Coppini); Recherches sur les metabolites du tryptophane et premières applications à la physiopathologie humaine, in Bulletin de la Société de chimie biologique, XXXV (1953), pp. 711-719; L’activité photodynamique des coumarines naturelles, ibid., XXXVI (1954), pp. 1213-1224 (con G. Rodighiero - G. Caporale); Isolation of kynurenine and 3-hydroxykynurenine from human pathological urine, in Nature, CLXXV (1955), pp. 855-858 (con C.A. Benassi - A. Parpajola); Interessanti proprietà delle furocumarine naturali, in Il Farmaco, Ed. Sci., X (1955), pp. 539-558; A new photo-reaction between some furocoumarins and flavin-mononucleotide, in Nature, CXC (1961), pp. 1109 s. (con G. Rodighiero); The skin-photosensitizing furocoumarins, in Experientia, XVIII (1962), pp. 153-161 (con G. Rodighiero); Preliminary report on the presence in human urine of substances influencing pyridoxal phosphate-dependent enzymes, in Proceedings on the Symposium on chemical and biological aspects of pyridoxal catalysis, Roma 1962, pp. 333-341 (con C.A. Benassi - E. Longo - G. Allegri); Aspects of disorders of the kynurenine pathway of tryptophan metabolism in man, in Advances in Clinical Chemistry, VII (1964), pp. 63-135 (con C.A. Benassi);The photoreaction between DNA and the skin-photosensitizing furocoumarins studied using labelled bergapten, ibid., XXII (1966), pp. 75-77 (con G. Rodighiero et al.); Azione della tirosinasi sul triptofano e su suoi derivati metabolici, in Convegno CNR Chimica del Farmaco e dei Prodotti biologicamente attivi, Roma 1967, pp. 3-5 (con A. De Antoni - G. Allegri - E. Lavorato - C.A. Benassi); Some new aspects of tryptophan degradation, in Medical Journal of Osaka University, XIX (1968), pp. 7-11; Azione della tirosinasi sul triptofano e su suoi derivati metabolici, Roma 1969, pp. 3-5 (con A. De Antoni - G. Allegri - E. Levorato - C.A. Benassi); Preliminary report on the protection from Ehrlich ascites tumor with tumor cells photoinactivated in the presence of psoralen or 8-methylpsoralen, in Zeitschrift für Naturforschung, XXV (1970), pp. 642-644 (con P.A. Visentin - F. Baccichetti); Substances influencing pyridoxal phosphate-dependent enzymes regulating tryptophan degradation extracted from human urine, in Atti dell’Acc. nazionale dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, matematiche e nat., s. 8, XLI (1971), pp. 381-385 (con C.A. Benassi - A. De Antoni - G. Allegri - C. Costa); Inhibition of nucleic acids synthesis in Ehrlich ascite tumor cells by irradiation in vitro in the presence of skin-photosensitiing furocoumarins, in Experientia, xxviii (1972), pp. 148-152 (con F. Bordin - F. Baccichetti); Old and new fields of research on the tryptophan, in Proceedings first international meeting on tryptophan metabolism, Padova 1974, pp. 1-3; The problem of naturally occurring substances and their correlated compounds interfering with B6-dependent enzyme activities involved in tryptophan degradation, in Acta Vitaminology and Enzymology, XXVIII (1974), pp. 318-325 (con G. Allegri - A. De Antoni - C. Costa).

Fonti e Bibl.: F. Chiancone, Ricordo di L. M., in Acta Vitaminology and Enzymology, XXIX (1975), pp. III s.; G. Rodighiero, Ricordo di L. M., in Atti dell’Accademia patavina di scienze, lettere ed arti, Padova, LXXXVIII (1975-76), pp. 61-83; A. Mangini, L. M., discorso commemo-rativo...,in Atti dell’Accademia nazionale dei Lincei, Celebrazioni lincee, XCVI (1976), pp. 3-22.

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