LUGANO

Enciclopedia Italiana (1934)

LUGANO (A. T., 20-21)

Laura MANNONI BIASOTTI
Gian Piero BOGNETTI
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Città della Svizzera, nel Canton Ticino, situata sulla riva settentrionale del Lago di Lugano o Ceresio a 277 m. s. m. A sud la città è dominata dal Monte Salvatore (915 metri), a nord, ove termina la valle del Cassarate, tributario del lago, si elevano alcune colline coperte di numerosi villini e di case. Sebbene politicamente svizzera, Lugano si presenta come una città italiana nell'aspetto, nell'arte e nel carattere. Il clima è uno dei più miti della Svizzera: la temperatura media annua è di 11°,8 (nel gennaio 1°,8, nel luglio 20°,8). Grazie ai monti che la proteggono dai venti del nord, e alla vicinanza del lago, l'eccessivo caldo e l'eccessivo freddo sono quasi sconosciuti.

Vista dal lago, la città ha un aspetto ridente per la lussureggiante vegetazione, per le case che si allineano pittorescamente lungo la riva. Nell'interno i quartieri antichi sono molto caratteristici; la città si è poi venuta estendendo verso i sobborghi di Cassarate e Paradiso, che sono i più eleganti e moderni.

La strada ferroviaria del Gottardo ha procurato un notevole sviluppo a Lugano; la stazione, che è a 338 m. di altezza, è collegata al centro della città con una piccola funicolare.

La popolazione, che era di 5137 ab. nel 1863, ha raggiunto, nel 1900, 9394 ab. e, nel 1930, 15.184 ab. L'affluenza degli stranieri ha fatto moltiplicare gli alberghi, le pensioni, le ville. La città ha qualche industria (concerie, fabbriche di mobili, di cioccolata, di paste alimentari, tipografie). La fiera di Lugano è una delle più importanti della Svizzera, specialmente per il bestiame.

Monumenti. - La città è ricca di edifici religiosi. La più antica chiesa è la cattedrale di S. Lorenzo con parti gotiche del sec. XV. La facciata è della prima metà del sec. XVI (portale mediano del 1817); nell'interno vi sono affreschi dei secoli XIV, XV, XVIII, un fonte battesimale del 1430, ecc. Santa Maria degli Angeli, fondata nel 1499 e consacrata nel 1515, ha tutta la fronte del tramezzo affrescata dal Luini con scene della Passione (1529); nella cappella Camuzio affreschi attribuiti al Bramantino, scoperti nel 1891 e restaurati nel 1921. Risalgono ai secoli XVI e XVII la chiesa dell'Immacolata (circa 1556) e di S. Rocco (fine secolo XVI, inizî XVII) con affreschi di Giacomo Discepoli e un soffitto barocco a stucchi nel coro: la chiesa di S. Antonio (1608) e di S. Carlo (1640) con affreschi del Discepoli e del Petrini. Sono del secolo XVIII S. Giuseppe e la Madonnetta (1725). Tra gli edifici profani sono degni di nota: il Palazzo di giustizia (secolo XV), la casa Lucchini al Forte (sec. XV), e i tre palazzi della famiglia Riva (sec. XVII) con affreschi del secolo XVIII; il Palazzo civico (sec. XIX, opera del Mariglia), il palazzo già Albertolli ora Lepori (sec. XIX) con un affresco della Crocifissione, proveniente dal convento demolito dei francescani e ascritto al Luini; il palazzo Ciano (sec. XIX) con un affresco proveniente da S. Elisabetta e una statua della Desolazione, opera di Vincenzo Vela, nel parco. Inoltre affreschi del secolo XVI decorano la facciata di casa Lonati in via Nassa. Il Museo comunale ha dipinti e oggetti rari.

Storia. - Non città, ma semplice pieve della diocesi di Como (burgus dal sec. XIII), dovette tuttavia primeggiare fin dal principio del secolo IX nella regione del Sottoceneri. La via più rapida da Como al valico del Monte Ceneri passava per Lugano, con traghetto da Riva San Vitale o da Capolago; da ciò dipese in gran parte la sua fortuna e la lotta fra Milano e Como per il suo possesso. A Milano, indirettamente, la legava la probabile originaria appartenenza al contado di Seprio. Ma fin dal 901 i sovrani avevano donato e confermato al vescovo di Como il mercato di Lugano, cioè i diritti fiscali su di esso; e più tardi, i vescovi di Como conseguivano la signoria temporale sull'intera pieve. Dal sec. XII subentrò il comune di Como. Ma fin dalla guerra decennale (1118-27) i Luganesi, ribellatisi, parteggiavano per Milano; riassoggettati, avevano poi tentato, durante le lotte del Barbarossa, di conseguire l'autonomia, organizzando il comune. Como eliminò per tempo il regime elettivo e, pur conservando il consiglio di credenza, impose il podestà, di sua nomina (forse dal 1222), con bassa giurisdizione. Le vicende della lotta contro Federico II misero Lugano, dal 1242 al 1249, sotto il governo dei Milanesi. Riacquistata da Como, munita di un castello (dopo il 1286) e cinta di mura con 5 porte, divenne anche, durante le lotte tra Rusconi e Vittani, il centro di un più vasto distretto amministrativo, designato come Valle di Lugano (pieve di Lugano, Agno e Capriasca) e retto da un capitaneo. Tale complesso territoriale, passato sotto il dominio dei Visconti, e sciolto dalla dipendenza da Como, fu tenuto in feudo, nei primi decennî del sec. XV, dai conti Rusca, poi - e fu buona signoria - da Luigi Sanseverino (1433-1447) e dai suoi figli. I successivi passaggi sotto Como, i Sanseverino o il diretto dominio degli Sforza non fecero che esasperare le meschine lotte dei partiti guelfo e ghibellino, più tardi inseritisi nel duello franco-sforzesco per il dominio del Milanese. L'occupazione di Lugano da parte dei Francesi (1499) fu considerata come il trionfo dei guelfi locali, e l'occupazione di Lugano, nel 1512, da parte delle milizie svizzere, favorite dai ghibellini luganesi, parve dapprima uno dei soliti effimeri episodî di quella lotta. Invece diede inizio alla dominazione dei 12 cantoni svizzeri, riconosciuta poco dopo anche da Francesco II Sforza.

Il capitaneus vallis Lugani, feudale o sforzesco, fu sostituito dal capitaneus o landfogto svizzero, con piena giurisdizione; e il nuovo governo stroncò le velleità delle fazioni e preparò l'ambiente alla Controriforma. Da allora, sino alla fine del Settecento, il solido ma un po' esoso e statico governo dei landfogti non impedì che il borgo sviluppasse liberamente la proprìa potenzialità economica, nella misura degli altri medî centri di popolazione della Lombardia spagnola e austriaca. Studî, arti, mentalità borghese andavano anche qui di pari passo, favoriti dagli scambî e dall'emigrazione verso il sud. Ma quando, nella notte dal 14 al 15 febbraio 1798, un gruppo di "patrioti" cisalpini e luganesi sorprese Lugano e cercò di unirla alla repubblica cisalpina, la maggioranza locale reagì, costituendo un governo provvisorio e manifestando la volontà di rimanere con gli Svizzeri, mutando la sudditanza in libera unione. Fu costituito un cantone di Lugano e un cantone di Bellinzona, più tardi sostituiti dall'unico Canton Ticino. Dal 1814 al 1878 Lugano divise nuovamente con Bellinzona e Locarno le funzioni di capitale del Cantone. Durante il Risorgimento italiano Lugano fu residenza e luogo di adunata di profughi politici, e taluno di essi, come il Cattaneo, influì pure sulla mentalità politica locale. Per tutto il sec. XIX, nonostante il diverso regime politico, Lugano si orienta, dal punto di vista culturale e anche da quello sociale ed economico, verso la Lombardia.

Bibl.: A. Baroffio e E. Pometta, Lugano dall'epoca romana al 1400, in Archivio storico della Svizzera italiana, III (1928), nn. 1-2; id., Come il Ticino venne in potere degli Svizzeri, voll. 3, Bellinzona 1915; id., Il Bonaparte e i baliaggi ticinesi, 1797-1803, Bellinzona 1927; P. Schaefer, Das Sottocenere im Mittelalter, Aarau 1931; D. Severin, Considerazioni sull'amministrazione di Lugano nel sec. XVIII, in Arch. storico d. Svizzera ital., VII (1932), nn. 3-4; O. Weiss, Die Tessinischen Landvogteien der 12 Orte im 18. Jahrhundert, in Schwizer Studien zur Geschichtswissenschaft, VII, 1, Zurigo 1914.

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