BRITANNICO, Ludovico

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 14 (1972)

BRITANNICO, Ludovico

Ugo Baroncelli

Figlio, probabilmente, di Giacomo, insieme con i fratelli Vincenzo e Benedetto riprese nel 1521 l'azienda editoriale dei Britannico che, sia per le precarie condizioni politiche di Brescia, sia per la morte dei suoi fondatori, da una decina dianni aveva cessato la sua attività. Poco si conosce della sua vita. Nel 1517 abitava in Brescia nella prima quadra di S. Giovanni e faceva parte dei cittadini prescelti per le custodie notturne. Negli anni 1521-1524 lavorò insieme coi fratelli, ma in posizione di preminenza, in quanto solo il suo nome appare nel colophon dei libri, assai belli, stampati "arte vero ac impensa D. Ludovici Britannici ac fratrum civium Brixiens". Il 28 marzo 1521 pubblicò una bellissima edizione del Doctrinale di Alessandro Villadei: adorno di iniziali incise, di cornici xilografiche e di vignette gustose, rivela un amore per la decorazione del libro superiore a quello dimostrato da Angelo e Giacomo.

Tra i libri pubblicati in quegli anni si ricordano i Sermones e lo Speculum di Gabriele da Barletta del 31 dic. 1520, curati, dal domenicano Benedetto Britan.nico, zio degli stampatori. I Sermones recano come prefazione una lettera di papa Leone X "dilectis filiis Ludovico et fratribus de Britannicis bibliopolis Brixiensibus".

Può darsi che la società editoriale abbia attraversato un periodo alquanto burrascoso, se si riferiscono agli stampatori certi documenti del tempo, secondo i quali un Ludovico Britannico fu incarcerato per debiti il 19 ag. 1524 e un Benedetto Britannico fu condannato nel 1525 ad istanza di un mercante di pelli. Comunque sia, la società si deve essere sciolta e dal 1525 nei libri appare solo il nome di Ludovico, che per quasi quarant'anni mantenne l'azienda editoriale ad un buon livello artistico.

La sua produzione fu assai più varia di quella dei suoi predecessori: vi si annoverano grammatiche e classici latini (oggetto le une e gli altri di frequenti ristampe), libri religiosi, sempre di alto livello culturale, ristampe e aggiornamenti degli statuti, opere modeme, per esempio di Erasmo da Rotterdam, classici italiani, libri di musica e il Libro de la ventura di Lorenzo Spirito, del quale dal 1544 al 1556 uscirono non meno di tre edizioni. La maggior parte di questi libri rivela la predilezione per le incisioni, per le scenografie architettoniche, verso il 1542, e per vignette di tipo quattrocentesco nel 1560. La fama della tipografia del B. doveva essersi diffusa anche fuori dei confini della provincia, se a lui si rivolsero Silvestro Turanese, libraio di Crema, per la stampa della Leggenda di S. Pantelio nel 1533 e il fiorentino G. B. Verini, residente a Milano, per la stampa della Notomia d'amore di G. A. Albicante nel 1538. A lui nel 1549 i fratelli Giunta, i ben noti librai di Venezia, inviarono la procura per la riscossione di un credito in Brescia.

Una bella edizione delle Bucoliche di Virgilio del 1555, che nell'ultima pagina reca la data di Brescia e il nome dei B., nel frontespizio porta invece la marca tipografica e il motto dei Grifi con l'unica parola "griphium". Da allora sempre più frequenti appaiono nelle edizioni del B. le varie insegne tipografiche usate dai Grifi. di Lione e di Venezia, che divennero costanti più tardi nei libri stampati dal figlio Giacomo. Si potrebbe pensare a stretti rapporti di affari intercorsi tra i Britannico e i Grifi, ma è più probabile invece che si trattasse soltanto di una moda, in quanto le marche dei Grifi, più o meno modificate, appaiono anche in vari altri tipografi italiani del tempo, compresi i bresciani Bozzola.

Si è discusso se oltre che a Brescia il B. abbia stampato anche in provincia. Una modesta edizione di Il modo della vera conversione dell'huomo a Dio di Ludovico Tommasi, del 23 sett. 1558, reca infatti la data di Calvisano. Può darsi che si tratti di una piccola soddisfazione concessa dal tipografo all'autore del libro, nativo appunto di quella borgata.

Dal 1564 a Ludovico successe il figlio Giacomo, la cui produzione libraria, inferiore a quella del padre anche per numero di edizioni, rivela uno scadimento, conforme al gusto del tempo. Stampò libri di genere assai vario e usò anch'egli marche tipografiche in gran parte derivate da quelle dei Grifi. Morì non dopo il 1590, perché l'Esopo di quell'anno, adorno di gustose vignette, reca nel colophon "apud Heredes Iacobi Britannici...".

La casa editrice passò ad un altro Ludovico, come appare da un libro di opere filosofiche di Cicerone del 1600 e dal ricco Missale Romanum stampato nel 1619 in rosso e nero, adorno di rami, di iniziali incise e di brani di musica.

Il libro degli Statuti di Valle Camonica del 1624, pure con le marche tipografiche derivate da quelle dei Grifi, porta ancora l'indicazione e "Ex Typographia Britannica".

Nel 1641 un Luca Antonio Britannico di trentadue anni, forse un figlio minore di Ludovico, che abitava in Brescia nella prima quadra di S. Giovanni, in una polizza d'estimo dichiarò di possedere fondi a Passirano, ma di avere anche un negozio in città nel quale esercitava il commercio di libri. Non accenna però ad attività editoriale.

Bibl.: G. V. Panzer, Annales typographici, VI, Norimbergae 1798, pp. 341 s.; C. Pasero, Le xilografie dei libri bresciani dal 1483 alla seconda metà dei XVI secolo, Brescia 1928, passim; T.De Marinis, Appunti e ricerche bibliografiche, Milano 1940, pp. 80 a.; L. Sorrento, Stampe popolari e libri figurati del Rinascimento lombardo (Mostra al Castello sforzesco), Milano 1942, pp. 41, 79, 169-173; M. Sander, Le livre à figures italien... depuis 1466 jusq'à 1530..., Milano 1942; G. Lanfranchi, Breve storia di Palazzolo sull'Oglio. Note storiche di Palazzolesi illustri Bergamo 1959, pp. 180-184; E. Caccia, Cultura e letteratura [a Brescia] nei secc. XV e XVI, in Storia di Brescia, II, Brescia 1963, pp. 475-535; V. Cremona, L'umanesimo bresciano, ibid., pp. 544 s.; L. Donati, Tipografi e incisori [bresciani], ibid., III, ibid. 1964, pp. 710, 716; V. Brunelli, Musica e musicisti a Brescia, ibid., pp. 920 s.; H. Baudrier, Bibliographie Lyonnaise, Paris 1964, VI, pp. 215-16; Index Aureliensis. Catalogus librorum sedecimo saeculo impressorum, I, 1, Aureliae Aquensis 1962; II, ibid. 1964, pp. 10-14, 120-146; III, 1, ibid. 1968; G. Bologna, Le cinquecentine della Biblioteca Tribulziana, II, Le edizioni lombarde, Milano 1966, pp. 23-26; F. Chiappa, Un'ipotesi circa l'identificazione del primitivo cognome dei "Britannici" di Palazzolo, in Memorie illustri di Palazzolo, III (1969), pp. 5-12.

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