MANZUOLI, Luca

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 69 (2007)

MANZUOLI, Luca (Luca da Pontormo)

Pierantonio Piatti

Figlio di ser Manzo di Nerone di Pontormo (diocesi di Firenze) e di una Gemma di ignoto casato, nacque agli inizi degli anni Trenta del secolo XIV nel "popolo" di S. Lucia in Firenze, ove dimorò sino al suo ingresso in religione.

Il 5 sett. 1349 fece rogare il proprio testamento (confluito nell'Archivio dell'Ospedale di S. Maria Nuova in Firenze, ora in Arch. di Stato di Firenze), in qualità di novizio dell'Ordine dei frati umiliati, presente in città, presso le successive fondazioni di S. Donato e di S. Lucia al Prato, fin dal 1206. Prossimo all'emissione della professione religiosa nell'Ordine, il M. nominò proprio erede il convento di Ognissanti, terza casa fiorentina degli umiliati istituita nel 1256.

Nel contesto della ristrutturazione della chiesa vallombrosana di S. Trinita in Firenze, si apprende dal testamento di Maffeo di Cante de' Pigli, rogato negli anni Sessanta del Trecento, la disposizione di edificare un "honorabile sepulcrum ad arbitrium Magistri Lucae Ordinis Humiliatorum" (Manni, XX, p. 154).

Stimato per la sua pietà religiosa e apprezzato per una solida formazione teologica non disgiunta da una particolare versatilità nelle lettere, fu annoverato dal Quadrio tra i discepoli di Caterina da Siena, probabile ultima eco di una tradizione locale, ancora non pienamente vagliata dalla storiografia, intorno al cenacolo cateriniano.

Il domenicano Antonino Pierozzi, vescovo di Firenze, lo ricorda nelle sue Croniche come "magni consilij virum, sacrae Theologiae professorem peritum, ac magnae famae et probitatis" (Chacón, p. 770).

La tradizione storiografica fiorentina sedimentata nelle dissertazioni settecentesche di Richa vuole il M. prima proposto del convento di Ognissanti, poi maestro generale dell'Ordine. Il Chronicon Ordinis humiliatorum compilato da Giovanni Brera nel 1419 (edito da Tiraboschi, 1768, pp. 229-286), tuttavia, non menziona il M. tra i maestri generali dell'Ordine.

Verso la fine del 1406 venne inviato ambasciatore a Roma per comunicare i rallegramenti delle magistrature fiorentine ad Angelo Correr, eletto all'unanimità papa (dell'obbedienza romana) con il nome di Gregorio XII la sera del 30 nov. 1406.

Il 24 ag. 1408 venne nominato vescovo di Fiesole da Gregorio XII e il 19 settembre, durante la seconda promozione di cardinali, tenutasi a Siena, fu creato cardinale presbitero del titolo di S. Lorenzo in Lucina. Il 27 ottobre dello stesso anno Gregorio XII gli conferì le funzioni di legato della Sede apostolica a Firenze e nel suo distretto e a Città di Castello.

La dignità episcopale del M. e la sua appartenenza al S. Collegio cardinalizio sono legate alle sorti del pontificato di Gregorio XII e subirono le medesime, aspre difficoltà istituzionali, legate alla progressiva soluzione dello scisma d'Occidente, che vide per decenni contrapposte l'obbedienza romana e quella avignonese, fedele a Benedetto XIII. Il concilio di Pisa (1409), al quale il M. prese parte in qualità di legato di Gregorio XII, decise la deposizione di entrambi i pretendenti e si risolse con l'elezione di Alessandro V, il francescano Pietro Filargis da Candia. Il nuovo pontefice non riconobbe le nomine prelatizie promulgate dai suoi predecessori, tra cui quella del Manzuoli. La diocesi di Fiesole, retta dal febbraio del 1390 all'estate del 1408 dal domenicano Jacopo Altoviti, estromesso da Gregorio XII a favore del M., venne, così, assegnata da Alessandro V in commenda dal luglio 1409 al 1411 ad Antonio Caetani (m. 1412), cardinale del titolo di S. Cecilia. Il breve episcopato del M. viene, tuttavia, attestato nella cronotassi dei vescovi fiesolani elaborata da Raspini, il quale avanza perplessità anche a riguardo di una sua reale presa di possesso della diocesi, pur indicandolo come il quarantacinquesimo vescovo.

Il cardinalato del M. era stato conferito (ulteriore segno di debolezza istituzionale) nella generale insoddisfazione dei prelati elettori di Gregorio XII, che non accolsero favorevolmente le due creazioni di nuovi cardinali, tredici tra il maggio e il settembre del 1408, volute dal pontefice per rafforzare la situazione sempre più critica del suo governo, aperto sotto auspici di brevità - data l'avanzata età del neoeletto - in vista di una sua potenziale abdicazione per favorire la riaffermazione dell'unità della Chiesa.

Il M. morì, ottuagenario, a Firenze il 14 sett. 1411 e venne sepolto nella locale chiesa di Ognissanti.

Nel Catalogo dei santi e beati in calce al messale dell'Ordine degli umiliati edito a Milano nel 1504 viene commemorato come beato. Nel catalogo dei vescovi fiesolani non si fa cenno a una sua beatificazione, anche se viene definito "sanctus, et virtutibus pollens" (Chacón, col. 771). Di tre sue opere si conserva memoria: una Summa casuum conscientiae, un Tractatum de augustissimo eucharistiae sacramento e, sotto pseudonimo, gli viene ascritto il Consilium Laurentii de Ridolphis pro Collegio contra antipapas.

Fonti e Bibl.: Arch. segr. Vaticano, Camera apostolica, Div. Cam., 2, c. 22 (25 ag. 1408); Reg. Vat., 337, cc. 11v-12v (27 ott. 1408), 43r-48r (13 dic. 1408), 66r (6 dic. 1408); O. Panvinio, Romani pontifices et S.R.E. cardinales…, Venetiis 1557, pp. 263 s.; L.D. D'Attichy, Flores historiae S. Collegi S.R.E. cardinalium, Lutetiae Parisiorum 1660, II, pp. 41-43; A. Chacón, Vitae et res gestae pontificum Romanorum et S. R. E. cardinalium…, Romae 1677, coll. 766-771; Acta sanctorum, Septembris, VI, Antverpiae 1688, p. 141; F. Ughelli - N. Coleti, Italia sacra, III, Venetiis 1718, coll. 258 s.; D.M. Manni, Osservazioni istoriche sopra i sigilli antichi de' secoli bassi, VI, Firenze 1741, p. 96; VII, ibid. 1741, pp. 93 s.; XX, ibid. 1764, p. 54; XXIV, ibid. 1775, pp. 96 s.; G. Lami, Deliciae eruditorum…, X, 1, Florentiae 1743, pp. 11 s.; F.S. Quadrio, Della storia e della ragione d'ogni poesia, Milano 1749, VI, p. 70; G. Richa, Notizie istoriche delle chiese fiorentine divise ne' suoi quartieri, Firenze 1756, IV, 2, pp. 257, 275 s.; G. Tiraboschi, Vetera humiliatorum monumenta, Mediolani 1766-69, I, pp. 154, 194, 232, 239, 260-265, 290-292; III, p. 9; Id., Storia della letteratura italiana, Firenze 1807, V, 2, p. 580; F. Inghirami, Storia della Toscana…, XIII, 2, Fiesole 1844, pp. 319 s.; F. Cristofori, Storia dei cardinali di Santa Romana Chiesa…, Roma 1888, I, p. 50; G. Raspini, Fiesole. Una diocesi nella storia, Fiesole 1986, pp. 48 s.; Hierarchia catholica, I, pp. 31, 249; G. Moroni, Diz. di erudizione storico-ecclesiastica, XLII, p. 214.

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