TOCQUÈ, Louis

Enciclopedia Italiana (1937)

TOCQUÈ, Louis

Andrée R. Schneider

Pittore, nato a Parigi il 19 novembre 1696, ivi morto il 10 febbraio 1772. Discepolo del Largillière, si formò definitivamente sotto la direzione del Nattier, suo suocero, e si dedicò al ritratto. È uno dei bei ritrattisti del sec. XVIII. Aggregato all'Accademia nel 1731, accademico nel 1734, commentò la propria arte davanti ai colleghi il 7 marzo 1750 in una conferenza (Réflexions sur la peinture et particulièrement sur le genre du Portrait); espose a quasi tutti i Salons dal 1737 in poi. La sua fama si difffuse all'estero; venne chiamato in Russia dove si trattenne dal 1757 al 1758: vi ritrasse la zarina Elisabetta e influì sui ritrattisti russi. Si recò poi a Stoccolma e finalmente in Danimarca ove ritrasse il re, la regina e i principi reali; vi fece poi ritorno nel 1769. Era nuovamente a Parigi nel 1760. Per solito ritrasse i suoi personaggi aulici o aristocratici (Maria Leczinska, al Louvre, del 1740) in piedi, con costumi sontuosi dagli scintillanti colori, tra mobili, tappezzerie, e oggetti che compongono l'ambiente; raramente li travestì in personaggi mitologici come amavano fare il Largillière e il Nattier. In altri ritratti, di borghesi, di finanzieri, di scrittori, di artisti, generalmente a solo busto, si rivela affine all'Aved e allo Chardin. La sua arte si mantiene sempre immediata e sincera, soffusa di distinzione, nei colori delicati dolcemente sfumati, stesi con tocco leggiero e così seducente che fu imitata dallo stesso Nattier.

Bibl.: M. Furcy-Raynaud, L'engagement de Tocqué à la Cour d'Élisabeth Ière, Parigi 1903; P. Dorbec, L. T., in Gaz. dé Beaux-Arts (1909), II, pp. 441-68; M. Krohn, Frankrigs og Danmarks kunstneriske Forbindelse i det 18. Aarhundrede, Copenaghen 1922; L. Réau, Histoire de l'expansion de l'art français moderne. Le monde slave, Parigi 1924; A. Doria, L. T., ivi 1929 (coll. l'art français); id., Le discours de Tocqué sur le genre du portrait, in Bull. de la Société de l'histoire de l'art français, XXIII (1929), pp. 255-292.