Lotto

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Gioco di fortuna nel quale la vincita dipende dalla comparsa di un numero o di una combinazione di numeri in una serie di sorteggi eseguiti a caso (l’estrazione di una cartella, in uno o più tentativi, su un gruppo di cartelle si chiama propriamente lotteria). Il giocatore che ha pagato la posta o acquistato il biglietto ha diritto, se vince, a un premio prefissato da una tariffa o da un piano.

Anticamente era chiamata l. l’imposta straordinaria attuata, per mezzo di gioco forzato, pare per la prima volta a Firenze nel 1530: assegnata a ogni cittadino una certa quantità di polizze commisurata alla sua ricchezza, si procedeva all’estrazione tra le polizze stesse di alcuni premi in oggetti, case e poderi.

Il l. a numeri, che è il l. propriamente detto, si chiama anche l. di Genova perché ne è da alcuni attribuita l’invenzione a un patrizio genovese, Benedetto Gentile; sembra comunque certo che abbia avuto origine, in questa forma, dalle scommesse praticate a Genova nel 16° sec. (o 15°), in occasione del rinnovo semestrale di 5 membri dei Serenissimi Collegi, che avveniva mediante sorteggio tra i 120 nomi (ridotti poi a 90) e imbussolati con numero d’ordine in un’urna detta seminario. Per questo il gioco, inizialmente ostacolato dalla Repubblica, poi colpito da un’imposta e quindi dato in appalto, era detto gioco del seminario o seminario di Genova. Il l. di Genova si diffuse nei sec. 17° e 18° nei vari Stati italiani, soppiantando gli altri tipi. Il provento, derivante dalla differenza tra i premi che sarebbero spettati ai vincitori in proporzione alla posta pagata e i premi che a essi venivano offerti, spesso fu assegnato in parte a scopi di beneficenza e di utilità pubblica (da Pio VI, per es., alla bonifica delle paludi pontine), e il gioco fu quasi sempre gestito dagli Stati in regime di monopolio.

Lo adottarono nella seconda metà del 18° sec. anche Austria, Belgio, Olanda, Prussia, Danimarca e Francia, dove fu in seguito abolito o sostituito dal l. a classi di tipo olandese. Sorto probabilmente in Olanda all’inizio del 16° sec., in esso si poneva in vendita un determinato numero di biglietti a prezzo fisso: questa forma di gioco è stata quasi ovunque sostituita dal metodo detto 6 su 39, 6 su 42, 6 su 49, basato su estrazioni settimanali di 6 numeri da un’urna che ne contiene, appunto, 39, 42 o 49: la vincita si realizza se almeno 3 dei numeri giocati vengono estratti e fra tutti i vincitori viene poi ripartita una quota (di solito il 45%) dell’ammontare delle giocate. Questa forma di pagamento, detta a totalizzatore, non è praticata in Italia, perché il giocatore sa già in partenza l’esatto ammontare dell’eventuale vincita. Nei paesi in cui il l. è ammesso, lo Stato ne ricava un lucro, ora concedendone l’esercizio a imprese autorizzate, in corrispettivo di un canone fisso o di una partecipazione agli utili, ora applicando un’imposta sulle vincite o sul prezzo dei biglietti, imposta che può prendere la forma del bollo, dell’accisa o della privativa fiscale.

In Italia dal 1993 il l. è gestito dalla società Lottomatica, in qualità di concessionaria esclusiva dello Stato. Il notevole utile lordo che lo Stato ricava dal gioco del l., depurato delle spese di gestione, assume un carattere di entrata ordinaria, classificata, come le altre privative fiscali, tra le imposte indirette sui consumi. Il gioco consiste nell’estrazione di 5 numeri nella serie dall’1 al 90 per ciascuna di 10 sedi dette ruote (Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia). Vincono le polizze che contengono 2, 3, 4 o 5 numeri estratti (facendo rispettivamente ambo, terno, quaterna, cinquina), o anche uno solo se si è puntato su di un solo numero. Le estrazioni si effettuano tre volte la settimana pubblicamente, con l’intervento delle autorità responsabili. Le giocate vengono raccolte presso apposite ricevitorie o rivendite di tabacchi, autorizzate allo scopo, i cui titolari sono retribuiti con aggio graduale sulle riscossioni. L’operazione avviene attraverso l’utilizzo di apparecchiature terminali collegate con un sistema informatizzato che, in tempo reale, simultaneamente memorizza le giocate presso l’elaboratore centrale del gestore nazionale e rilascia lo scontrino di gioco sul quale compaiono la combinazione dei numeri, la posta, e la ruota prescelta. A tutto ciò oggi si aggiunge il l. istantaneo, modalità opzionale di gioco che permette un’estrazione immediata e la possibilità di ottenere una vincita istantanea.

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