DELLA GHERARDESCA, Lotto

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 37 (1989)

DELLA GHERARDESCA, Lotto

Maria Luisa Ceccarelli Lemut

Figlio del celebre Ugolino conte di Donoratico, compare nella documentazione a noi nota a partire dal 1270: al calendimaggio di quell'anno, con il fratello maggiore Guelfo e con altri esponenti d'importanti famiglie pisane, fu tra coloro che si opposero al tentativo dei Visconti d'impadronirsi del potere a Pisa. L'8 giugno 1275 uscì da Pisa insieme con il padre ribelle al Comune e si uni ai guelfi toscani che combattevano contro la città: in particolare, insieme con il fratello Guelfo, sconfisse truppe pisane a Bolgheri in Maremma nel medesimo mese di giugno. Rientrò in città col padre il 16 luglio 1276, dopo la pace di Rinonico. Partecipò con il padre alla battaglia della Meloria, il 6 ag. 1284, e fu catturato dai Genovesi. Egli rimase in prigione a Genova sino al 1292, ossia fino a quattro anni dopo la fine della signoria del conte Ugolino a Pisa, dunque quando già era in atto la ribellione contro i Pisani capeggiata dal fratello Guelfo, che si trovava in Sardegna.

Il 28 maggio 1292 il Consiglio maggiore del Comune di Genova e degli anziani accettò una serie d'impegni del D., il quale agiva anche per i fratelli Guelfo e Matteo. Dopo aver ricevuto la garanzia dei Comuni guelfi toscani di Pistoia nel settembre, di Lucca e Firenze nell'ottobre, il D. si era infatti obbligato ad acquistare immobili in Genova e nel suo territorio. Insieme con i fratelli superstiti divenne allora cittadino genovese; sposò anche, in seconde nozze, una genovese, la figlia di Uberto Spinola. Nel 1293 - dopo il 12 febbraio - si recò in Toscana per combattere contro i Pisani; rimasto escluso, insieme con i fratelli, dalla pace di Fucecchio del 12 luglio 1293, che pose fine alle ostilità in Toscana tra la lega guelfa e Pisa, raggiunse il fratello Guelfo in Sardegna, a Iglesias. Presa questa citta dai Pisani e catturato Guelfo - verosimilmente nei primi mesi del 1295 -, egli lo riscattò cedendo alcuni castelli. Poco più tardi però, quando, dopo il 19 ott. 1295, Guelfo morì, il D., stando alla cronaca sarda edita dal Putzulu, sarebbe tornato in Toscana, e lì sarebbe morto qualche tempo dopo.

Dalla prima moglie, di cui le fonti non ci riferiscono né il nome né il casato, aveva avuto almeno un figlio, quell'Anselmuccio che morì in tragiche circostanze col nonno, il conte Ugolino e altri famigliari, rinchiuso a Pisa nella torre dei Gualandi, che da allora fu detta torre della Fame (marzo 1289).

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