Lombardia

Dizionario di Storia (2010)

Lombardia


Regione dell’Italia settentrionale. Primo episodio significativo della storia della L. fu l’invasione gallica del 388 a.C. Questa, preceduta da una più che secolare fase di scambi e rapporti con il mondo d’oltralpe, dette una fisionomia etnica abbastanza compatta alla regione: tra le stirpi più importanti erano gli insubri (nella zona di Milano), i cenomani (nel triangolo Brescia-Cremona-Mantova) e tra le popolazioni alpine i camuni (Val Camonica) e i leponzi (che giungevano dal Ticino sino alla Val d’Ossola). La cultura delle popolazioni celtiche, cd. La Tène, divenne fenomeno dominante nella Valle Padana. I romani conquistarono la regione, nella sua parte pianeggiante, nel 222 con una vittoria sugli insubri e la conservarono malgrado tentativi reiterati di rivolta; con le popolazioni alpine le lotte si prolungarono invece sino al tempo di Augusto. Con la divisione augustea, la regione appartenne per la parte orientale alla Venetia, per l’occidentale alla Transpadana. Anche nell’Alto Medioevo le vicende della L. si accomunano a quelle dell’alta Italia in genere. I longobardi stabilirono a Pavia la capitale e nel 7° sec. il nome Longobardia (o Langobardia) si avviò a designare la regione fino all’Adda che prima era stata detta Liguria, poi Neustria. Sdoppiatosi il ducato di Neustria in due marche (888), si ebbe una marca di L. fra il Ticino, le Alpi, il Sarca-Mincio e le sorgenti del Panaro e della Trebbia, ridotta nel 950 fra le Alpi, il Ticino, il Po, l’Oglio. Solo con il 13° e 14° sec. diventarono parte della L. i territori alpini a N dei grandi laghi, cioè le valli ticinesi e la Valtellina. Ma, se il valore specifico del nome emerge già nel 10° sec., ancora a lungo i termini L. e lombardo designarono, in senso lato, tutta l’Italia e gli italiani centro-settentrionali. La L. fu tra le regioni in cui prima si svilupparono i comuni (11°-12° sec.); con Milano, Como, Lodi, Cremona, Pavia fu all’avanguardia nello sviluppo politico e sociale della penisola (a parte le città marinare). In L. prima che altrove si ebbe il trapasso dal comune alla signoria (la prima menzione si ha con Buoso da Dovara, a Soncino, nel 13° sec.): tra le prime signorie ci furono quelle di Uberto Pallavicino, dei Torriani e poi dei Visconti. La costituzione dello Stato visconteo fu decisiva per la storia della regione. Milano, grande centro di traffici già nell’Alto Medioevo, aveva iniziato dal 12° sec. una politica di espansione per sottomettere città e terre limitrofe. Tale politica fu ripresa, con maggior forza e continuità, dai Visconti e condusse (14° sec.) alla costituzione di un potente Stato che, seppur molto allargato oltre l’odierna L., aveva tuttavia essa come base, unificata sotto un solo signore, a eccezione di Mantova e del Mantovano. La crisi dello Stato visconteo (15° sec.) infranse però questa unità: il vecchio ducato, ora sotto le insegne sforzesche e poi sotto l’influenza spagnola, risorse dalla Sesia all’Adda, con in più il Novarese, la Val Sesia, l’Alessandrino, il Tortonese, Bobbio, Piacenza e Parma, ma perse Bergamo e Brescia che passarono a Venezia (dal 1500 anche Cremona e la Ghiara d’Adda). Questa situazione rimase stabile tra 16° e 18° secolo. Il ducato di Milano (tale la denominazione dello Stato lombardo) perse ancora (16° sec.) Bellinzona e i baliaggi del Ticino, passati agli svizzeri (1500-16), la Valtellina, passata ai Grigioni (1512), Parma e Piacenza, passate alla Chiesa e poi ai Farnese; e così diminuito restò in mano degli spagnoli (1535-1700). Nel 18° sec., sotto gli austriaci, perse le terre di là dal Ticino (Novarese, Val Sesia, Val d’Ossola, Lomellina, Alessandrino, Tortona e Voghera) passate ai Savoia (1713, 1735-48), mentre si unì al Mantovano (1708) che passò amministrativamente alle dipendenze di Milano (1737). Con la Repubblica cisalpina (1797) la Valtellina tornò alla L.; la Restaurazione del 1815 vide l’unione con Venezia nel regno Lombardo-Veneto, dove il confine tra governo milanese e quello veneto era dato dalla «linea del Mincio»: la L. fu così costituita amministrativamente circa nei limiti attuali. Dopo la guerra del 1859 fu annessa al Piemonte.

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