ŁÓDŹ

Enciclopedia Italiana (1934)

ŁÓDŹ (A. T., 51-32)

Riccardo RICCARDI
Adriano ALBERTI

Ź Città della Polonia, la più popolosa dopo Varsavia, e la più importante per l'industria tessile (onde è chiamata la Manchester polacca). Situata a circa 212 m. s. m. in una zona sabbiosa, povera d'acque e di risorse naturali, a 115 km. a SO. di Varsavia, essa è di origine e di sviluppo assai recente: aveva infatti solo 800 ab. nel 1820, quando vi furono impiantate le prime industrie; nel 1860 la popolazione era già di 28.000 abitanti, saliti a 40.000 nel 1870, a 72.000 nel 1880, a 125.000 nel 1890, a 325.000 nel 1900, a 410.000 nel 1910, a 452.000 nel 1921, a 600.500 nel 1931 (aumento 1921-1931, 34%). Łódź ha pianta regolare, con le vie che si tagliano ad angolo retto. Vi è un'unica grande arteria ben tenuta, dove sono i maggiori negozî e gli alberghi e le banche principali; nel resto della città le vie sono strette, fiancheggiate da brutti edifici grigiastri, dove si aprono le sordide bottegucce degli Ebrei, da stabilimenti industriali sormontati da ciminiere, da dimore operaie spesso ancora di legno. Benché la città sia situata in una posizione tutt'altro che favorevole, il suo sviluppo industriale è stato cospicuo e rapido. L'industria tessile sorse per iniziativa tedesca al principio del secolo XIX e fu incoraggiata dal governo russo nel periodo in cui la Polonia ebbe un' amministrazione autonoma (1815-1830). Poiché nel resto dell'Impero Russo - il quale rappresentava un mercato vastissimo - non vi erano stabilimenti tessili che potessero competere con quelli di Łódź, questi fiorirono, soprattutto i cotonifici e, in misura assai minore, i lanifici. Nel 1913 vi erano a Łódź 47 stabilimenti tessili, che producevano 59.000 tonn. di filati e 60.000 tonn. di tessuti. La guerra danneggiò gravemente queste industrie; ricostituitasi la Polonia, esse si ripresero, ma non poterono più raggiungere lo sviluppo prebellico, a causa dell'assai minore mercato disponibile. Attualmente gli operai tessili di Łódź sono oltre 100.000. Importanti sono pure le industrie relative alla fabbricazione di macchine e apparecchi elettrici, le industrie del legno e del cuoio, l'industria delle confezioni, cui si applicano specialmente gli Ebrei. Questi rappresentano quasi un terzo dell'intera popolazione; la maggior parte di essi, peraltro, si occupa di commerci. Quasi un decimo della popolazione è poi costituito da Tedeschi, i quali formano così la colonia tedesca più numerosa della Polonia.

Łódź è stata collegata alla rete ferroviaria polacca solo nel 1904.

Il voivodato di Łódź confina con quelli di Poznań, Varsavia e Kielce e, per breve tratto, con la Germania. È un territorio di 19.034 kmq., in parte pianeggiante e in parte collinoso, solcato dalle vallate della Warta e della Prosna (bacino dell'Oder), della Bzura e della Pilica (bacino della Vistola). La popolazione era di 2.253.000 ab. nel 1921 e risultò di 2.632.000 ab. nel 1931 (aumento del 17%; densità, 138 ab. per kmq.); essa è in assoluta prevalenza polacca (84%); gli Ebrei (12%) e i Tedeschi (4%), per altro formano delle minoranze notevoli. L'occupazione predominante è l'agricoltura (54% della popolazione); tuttavia, dopo quello della Slesia, il voivodato di Łódź ha la maggiore percentuale di addetti alle industrie (25%). Il suolo è occupato per il 66% da arativi, per il 13% da prati e pascoli, per il 13% da foreste; il resto è improduttivo. La maggiore produzione agricola è data dai cereali (specialmente segala, poi, a distanza, avena, orzo e frumento) e dalle patate. Il patrimonio zootecnico è considerevole.

Oltre a Łódź, sono da ricordare, tra i centri, Kalisz (55.000 ab. nel 1931), Piotrków (41.000 ab.), Pabjanice (30.000 ab.) e Wieluń (11.000 ab.): i dati di queste ultime tre risalgono al 1921.

la battaglia di Łódź (16 novembre-15 dicembre 1914). - In principio del novembre 1914 Hindenburg aveva collocato la 9ª armata (A. v. Mackensen) fra Posen (Poznań) e Thorn (Toruń) per assalire sul fianco destro i Russi che a sud di Varsavia avanzavano verso la Slesia. L'attacco cominciò il giorno 11 novembre e sorprese la 2ª armata russa, che fu respinta su Łódź. Mackensen lasciò alle sue spalle il I corpo d'armata di riserva per opporsi a forze che sboccassero dalla destra della Vistola, e marciò su Łódź, con l'intento di accerchiare le forze russe. I Tedeschi disponevano di 3 corpi d'armata attivi, del XXV corpo di riserva di nuova formazione, della 3ª divisione della guardia e di 2 divisioni di truppe da fortezza. I Russi opponevano circa 7 corpi d'armata. La battaglia cominciò il 17 e il 21 i Tedeschi erano riusciti ad accerchiare da tre parti i Russi; ma il 22 questi riuscirono a rompere la fronte nemica al centro. Contemporaneamente importanti forze russe provenienti dalla destra della Vistola avevano respinto il I corpo d'armata di riserva, cadendo sulle linee di comunicazione della sinistra tedesca, che fu così accerchiata. Ma i Russi trascurarono di serrare, con un'energica offensiva, l'anello che chiudeva i Tedeschi. Questi presero, invece, decisamente l'offensiva riuscendo il 24-25 novembre ad aprirsi la strada verso Brzeziny, conducendo seco quasi tutti i feriti e 10.000 prigionieri. Così il 27 novembre la fronte tedesca era ristabilita. Importanti rinforzi, giunti dalla Francia, permisero a Hindenburg di respingere finalmente i Russi da Łódź.