PIROCCHI, Livia

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 84 (2015)

PIROCCHI, Livia

Elena Canadelli

PIROCCHI, Livia. – Nacque a Milano il 15 settembre 1909 da Antonio e da Emilia Luisa Gatti. Il padre insegnò zootecnica alla Scuola superiore di agricoltura e in quella di medicina veterinaria, poi confluite nell’Università degli studi di Milano, dirigendo dal 1928 la Stazione sperimentale di zootecnica.

Dopo il diploma di maturità classica al liceo Berchet di Milano, nel 1928 Pirocchi si iscrisse alla facoltà di scienze naturali del capoluogo lombardo, dove si laureò a pieni voti il 16 novembre 1932. La sorella Elena, nata nel 1911, scelse gli studi letterari, mentre il fratello Ettore, nato nel 1915, intraprese la carriera medica.

Tra i docenti che più influenzarono la sua formazione, vi fu la biologa Rina Monti, che la indirizzò verso studi di idrobiologia e in particolare di limnologia. Fu grazie al suo interessamento che, appena laureata, entrò come assistente nell’Istituto di zoologia, anatomia e fisiologia comparate di Milano, incarico che mantenne fino al 1940. Dal 1949 al 1952 fu libero docente di idrobiologia e piscicoltura all’Università di Milano, occupandosi, tra l’altro, delle esercitazioni sul campo degli studenti. Continuò a insegnare queste materie dal 1967 al 1973.

Tra il 1939 e il 1940 iniziò la sua lunga e proficua attività all’Istituto italiano di idrobiologia Marco De Marchi di Pallanza, appena fondato sulla sponda piemontese del lago Maggiore. L’Istituto era diretto da uno degli allievi di Rina Monti, lo zoologo Edgardo Baldi, con cui Pirocchi instaurò una feconda collaborazione scientifica, iniziata già all’Università di Milano. I due pubblicarono insieme numerosi lavori, tra cui il programmatico Prospettive genetiche in limnologia (in Atti della III Riunione della Società italiana di genetica ed eugenetica, Roma 1939, pp. 223-254), tradotto anche in tedesco nell’Archiv für Hydrobiologie (1940, vol. 36, pp. 126-154). In veste di aiuto, contribuì in maniera significativa alla vita e allo sviluppo dell’Istituto, conducendovi significativi studi sui laghi alpini e sull’ecologia planctonica. Durante la seconda guerra mondiale, con il richiamo di Baldi alle armi, ne ebbe la direzione pro tempore. In quegli anni politicamente difficili, l’Istituto di idrobiologia offrì rifugio a genetisti come Adriano Buzzati-Traverso e Luigi Luca Cavalli Sforza.

Insieme a loro, Baldi e Pirocchi firmarono vari articoli, tra cui Frammentamento di una popolazione specifica (Mixodiaptomus laciniatus Lill.) in un grande lago in sottopopolazioni geneticamente differenziate (in Memorie dell’Istituto italiano di idrobiologia, 1945, vol. 2, pp. 167-216). Negli anni Quaranta e Cinquanta da Pallanza passò l’introduzione in Italia della genetica di popolazioni naturali e della sintesi evoluzionistica, con simposi internazionali come quello dell’aprile 1943 sui meccanismi di microevoluzione e quello dell’estate 1948 sui Fattori genetici ed ecologici della speciazione negli animali.

Il 26 ottobre 1950 sposò il collega e medico Vittorio Tonolli, conosciuto a Pallanza, dove si era rifugiato per motivi politici durante la guerra. La coppia non ebbe figli. Della loro stretta collaborazione scientifica rimane traccia in lavori, quali Osservazioni sulla biologia ed ecologia di 170 popolamenti zooplanctonici di laghi italiani di alta quota (in Memorie dell’Istituto italiano di idrobiologia, 1951, vol. 6, pp. 53-136) e Irregularities of distribution of plankton communities. Considerations and methods (in Perspective in marine biology, a cura di A. Buzzati-Traverso, Berkeley-Los Angeles 1960, pp. 137-143). Nel 1967, alla morte del marito, che era stato nominato direttore dell’Istituto dopo Baldi, Pirocchi ne assunse la guida fino al 1979, occupandosi tra l’altro del passaggio dell’Istituto nel Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), avvenuto nel 1977.

Membro di numerose accademie e società scientifiche italiane e straniere, tra cui la Società italiana di scienze naturali, dal 1933, la Societas internationalis limnologiae, di cui nel 1968 assunse il ruolo di rappresentante italiano, l’Istituto lombardo di scienze e lettere, dal 1971, la Società italiana di biogeografia e quella di ecologia, di cui fu uno dei soci fondatori, l’International Association for ecology, di cui fu tesoriere, l’American Society for limnology and oceanography e l’American zoological Society. Fu nel comitato di riviste scientifiche internazionali, come Hydrobiologia e Freshwater biology, assumendo dal 1967 la direzione delle Memorie dell’Istituto italiano di idrobiologia di Pallanza, dove fu pubblicata la maggior parte dei suoi lavori. Per le sue ricerche in campo limnologico, nel 1983 le venne conferita la prestigiosa medaglia Naumann-Thienemann.

Negli ultimi anni si occupò soprattutto di ecologia e di questioni ambientali, per la protezione e la lotta contro l’inquinamento dei laghi italiani, come dimostra la sua partecipazione a varie commissioni internazionali e nazionali, tra cui la commissione del CNR per la conservazione della natura e delle risorse naturali, la Commissione internazionale per la protezione dei laghi italo-svizzeri e la Commissione per la predisposizione di un piano nazionale per la ricerca ambientale del ministero della Ricerca scientifica e tecnologica. Si distinse inoltre per iniziative di carattere umanitario, con l’istituzione dell’International Vittorio Tonolli Memorial Fund per la promozione delle ricerche sulle acque dolci nei Paesi in via di sviluppo e della Fondazione di cultura per la cardiologia Vittorio Tonolli.

Il 15 dicembre 1985 morì a Suna, frazione di Verbania, poco lontano dall’Istituto in cui aveva esercitato gran parte della sua carriera.

Opere. Fu autrice di un’ottantina di pubblicazioni e comunicazioni su riviste scientifiche, tra cui, oltre a quelle citate: Contributo alla conoscenza della fauna rotiferologica di alcuni laghi alpini, in Bollettino di pesca, di piscicoltura e di idrobiologia, 1933, vol. 9, pp. 1068-1075; In memoriam. Rina Monti, in Atti della Società italiana di scienze naturali, 1937, vol. 76, pp. 55-69; Struttura e vicenda delle biocenosi mesoplanctiche del Lago Maggiore, in Memorie dell’Istituto italiano di idrobiologia, 1947, vol. 3, pp. 57-119; Isolamento ecologico e differenziazione in popolazioni di Megacyclops viridis Jur. nel Lago Maggiore, ibid., pp. 307-322; Osservazioni sulla termica delle acque superficiali del Lago Maggiore, ibid., 1949, vol. 5, pp. 255-279; I sedimenti del Lago d’Orta, testimoni di una disastrosa polluzione cupro-ammoniacale, ibid., 1958, vol. 10, pp. 9-50 (con C. Corbella e V. Tonolli); Ecologia: errori di oggi, prospettive di domani, in Bollettino zoologico, 1971, vol. 38, pp. 353-361; Alcune osservazioni sull’evoluzione e sulla protezione dei laghi italiani, in Memorie della Società geografica italiana, 1983, vol. 33, pp. 33-48.

Fonti e Bibl.: Le principali fonti primarie riguardanti Livia Pirocchi si trovano nell’Archivio storico dell’Università di Milano-Centro Apice (Archivio proprio, Segreterie di facoltà, Fascicoli personali degli studenti cessati, ad nomen e inoltre Pirocchi Elena, Pirocchi Ettore; ibid., Ufficio personale, Fascicoli del personale cessato, ad nomen e Pirocchi Antonio) e nelle numerose carte dell’Istituto italiano di idrobiologia, Verbania Pallanza, Archivio storico CNR-ISE (Istituto per lo Studio degli Ecosistemi); tra le commemorazioni, con l’elenco cronologico delle principali pubblicazioni, si segnalano R. de Bernardi, in Memorie dell’Istituto italiano di idrobiologia, 1985, vol. 43, pp. XI-XVIII; Id., in Archiv für Hydrobiologie, 1987, vol. 109, pp. 147-153; S. Ranzi, in Rendiconti Istituto lombardo Accademia di scienze e lettere. Parte generale e Atti ufficiali, 1988, vol. 122, pp. 129-138; cfr. inoltre G. Armocida, L’Istituto italiano di idrobiologia ‘Marco De Marchi’. Cinquant’anni di ricerche (1938-1988), Verbania Pallanza 1988, pp. 65-80; A. Dröscher, Pirocchi Tonolli Livia, in Dizionario biografico delle scienziate italiane (secoli XVIII-XX), II, Matematiche, astronome, naturaliste, a cura di S. Linguerri, Bologna 2012, pp. 339-344 (disponibile anche sul sito Scienza a due voci); F. Cassata, L’Italia intelligente. Adriano Buzzati-Traverso e il Laboratorio internazionale di genetica e biofisica (1962-69), Roma 2013, passim.

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