Lipotimia

Dizionario di Medicina (2010)

lipotimia


Manifestazione morbosa accessionale, caratterizzata da intenso malessere, obnubilamento della coscienza, sudorazione con senso di freddo, ipotensione, polso filiforme. Si differenzia dalla sincope (➔) per l’assenza di perdita di coscienza, ma può anche essere un episodio presincopale. Le cause di una l. possono essere le più svariate: di origine cardiocircolatoria, per riduzione dei liquidi circolanti (ipovolemia), bassa gittata cardiaca, aritmie con bradicardia estrema, stenosi aortica grave; di origine psichica, come intense emozioni, vista del sangue, psicosi, isteria, ansia; di origine neurologica, come attacchi ischemici transitori del territorio vertebrobasilare e traumi cranici senza lesioni emorragiche epidurali (collasso traumatico ritardato da probabile contusione bulbare). Le più frequenti sono tuttavia le crisi vasovagali; la patogenesi della l. in questi casi può dipendere o dalla perdita del tono simpatico sui vasi (per meccanismi riflessi che fanno prevalere il sistema vagale), oppure da deficit di innervazione simpatica dei vasi sanguigni o, ancora, da mancanza di risposte cardiovascolari compensatorie, come la tachicardia e la vasocostrizione (➔ neurovegetativo, sistema). La l. di origine vasovagale è solitamente preceduta da prodromi: vertigini, agitazione, ansia, cefalea, pallore, sudorazione fredda; spesso aumenta la salivazione e vi sono distrubi epigastrici (dolore, nausea); diminuisce l’acuità visiva, il soggetto sente ronzii o fischi, non gli è possibile pensare con lucidità. La caduta a terra avviene se durante i prodromi il soggetto non riesce a mettersi disteso. Le l. di origine ansiosa e negli attacchi di panico sono caratterizzate invece dal fatto che non sono accompagnate da pallore al volto, non migliorano con la posizione supina, non sono mai seguite da sincope: l’ansia causa iperventilazione, che a sua volta provoca sensazione di stordimento e mancanza generale delle forze.