Linfociti Th2

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

linfociti Th2

Andrea Matucci

Cellule capaci di produrre interleuchina IL-4, IL-5 ma non IL-2 e interferone IFN-γ, in contrapposizione ai linfociti Th1 che viceversa producono IL-2 e IFN-γ ma non IL-4 e IL-5. Queste diverse sottopopolazioni possono essere attualmente distinte anche sulla base di diverse molecole di membrana. I linfociti Th2, infatti, esprimono preferenzialmente i recettori CCR3, CCR4, CCR8 e migrano in risposta ai rispettivi ligandi quali eotassina, MDC, TARC e I-309. Queste cellule, nei pazienti atopici, possono essere presenti anche in età neonatale; sono state ritrovate nel cordone ombelicale di neonati da genitori allergici e nei neonati che sviluppano la malattia nella prima infanzia. Il ruolo dei linfociti Th2 nella patogenesi delle malattie allergiche è definito dal fatto che, nei soggetti che presentano una predisposizione a questo gruppo di malattie, il primo contatto con un allergene porta allo sviluppo di un numero limitato di linfociti Th2 i quali, secernendo IL-4, sarebbero capaci di favorire la produzione degli anticorpi IgE (sensibilizzazione) tipici della risposta allergica. Si può del resto affermare che la presenza dell’IL-4 è essenziale per la differenziazione delle cellule Th2 stesse dai loro precursori. Per contro, la presenza di citochine quali l’IFN-γ, l’IFN-α, l’IL-12 e il TGF-β (Transforming-growth factor) ha un effetto inibente sul loro sviluppo. Le differenti sottopopolazioni linfocitarie T svolgono un ruolo diverso anche in altre funzioni del sistema immunitario. I linfociti Th2 per es., grazie alla produzione di citochine quali IL-4, IL-5, IL-6, IL-9, IL-10 e IL-13, garantiscono un efficiente controllo sulle risposte immuni di tipo umorale favorendo la produzione degli anticorpi non solo di tipo IgE ma anche degli anticorpi di tipo IgG1, fondamentali per la difesa nei confronti di agenti esterni (batteri). Grazie alla produzione di fattori di crescita per i mastociti e gli eosinofili, favoriscono inoltre le difese a livello delle mucose respiratorie e gastrointestinali e facilitano la sintesi degli anticorpi IgA che rappresentano un’ulteriore prima ‘barriera’ che ostacola l’ingresso all’interno dell’organismo degli agenti estranei.

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